In questo primo articolo del nostro blog voglio raccontarvi di un viaggio speciale, ai confini del mondo: la Patagonia. Un viaggio speciale, perchè organizzato in maniera completamente autonoma. La preparazione è cominciata nei giorni seguenti il ritorno da un altro grande viaggio, del quale però parleremo più avanti! In quei giorni i ricordi e le emozioni del viaggio si mescolavano con la tristezza del ritorno a casa e la voglia di ripartire. Da tutto ciò è nata l’idea di organizzare un’avventura, un viaggio zaino in spalla, fatto di escursioni e trekking, verso luoghi ignoti ed incontaminati: la Patagonia racchiude tutto questo!
Tra le cose da vedere in Cile e Argentina, la Patagonia sicuramente occupa i primi posti. Natura, trekking e montagna, insieme a laghi, escursioni e ghiacciai sono le componenti principali di un viaggio nell’estremo sud del continente Americano. Fare trekking al Parque National Torres del Paine in Cile, ammirare il ghiacciaio Perito Moreno in Argentina, percorrere i sentieri ai piedi del Cerro Torre, sono solo alcune delle esperienze che si possono vivere in questi luoghi incontaminati.
La Patagonia, terra di escursionisti, deve essere affrontata prestando molta attenzione ad una lunga serie di dettagli. La lettura di libri e vari blog ci ha permesso di organizzare al meglio questo viaggio, e proprio per questo vorrei aiutarvi a mia volta: in prima battuta per ispirarvi, e poi per prepararvi!
Cosa vedere ai confini del mondo? Quali sono state le nostre tappe? Risponderò a queste domande, nel resto dell’articolo e nei diari di viaggio pubblicheremo: allora partiamo!
Indice
Tappe di un viaggio fai da te in Patagonia
Puerto Natales – CILE
Il nostro viaggio in Patagonia comincia con l’arrivo all’aeroporto di Santiago del Cile: da qui si prosegue con un volo interno verso Punta Arenas, città nell’estremo sud del Cile.
La nostra prima tappa è la città di Puerto Natales, che dista circa tre ore di pullman dall’aeroporto di Punta Arenas. Nonostante questo paese conti meno di 20.000 abitanti, è famoso per essere la base di partenza per le escursioni al parco Torres del Paine, la principale meta per il trekking nella Patagonia cilena. Infatti a Puerto Natales si trovano numerose strutture che organizzano tour e visite guidate nel parco, ma anche tanti negozi di articoli sportivi e attrezzatura tecnica da outdoor, campeggio e trekking.
La città ci permette di apprezzare subito la forza del vento patagonico, essendo esposta su un golfo che si affaccia sui fiordi cileni e che raccoglie l’aria fredda proveniente dall’oceano Pacifico.
Proprio nella zona costiera si trova un luogo iconico di questa cittadina, il Muelle Historico, che si raggiunge in circa dieci minuti a piedi dal centro. Questi pali di legno nell’acqua costituiscono un vecchio molo dismesso, ma la suggestione che provoca, con le vette che fanno da sfondo e si mescolano alle nubi, all’acqua ed al vento, dà il benvenuto in questa terra incantevole.

Trascorriamo il resto del pomeriggio a Puerto Natales per prepararci al trekking dei giorni seguenti, facendo scorta di cibo e acqua.
Parque National Torres del Paine – Patagonia Cilena
Il giorno di Natale comincia la nostra avventura al parco Torres del Paine, che dista circa tre ore di pullman da Puerto Natales. Il parco nazionale Torres del Paine rientra tra le aree protette del Cile e nel 1978 è stato dichiarato riserva della biosfera dall’Unesco. Le Torres del Paine sono 3 enormi monoliti di granito formati da roccia ignea intrusiva e successivamente sono stati erosi da vento, acqua e agenti atmosferici. Le Torres del Paine sono la principale attrazione turistica del parco e rappresentato la meta di numerosi percorsi di trekking.
Il trekking più famoso è denominato “circuito W”, da percorrere su più giorni, un percorso che prende il nome dalla forma che disegna sulla cartina. Il trekking W permette di osservare tutti i luoghi salienti del Parco: il ghiacciaio Grey, il Mirador Frances, il Cerro Paine, Los Cuernos, il Mirador Britannico ed ovviamente il Mirador Las Torres da cui ammirare le 3 torres del paine. A seconda dei giorni che si hanno a disposizione, si possono scegliere i percorsi più adatti: a partire dalle escursioni giornaliere, fino al circuito di “trekking O”, da percorrere in circa 8 giorni (e da prenotare con largo anticipo).

Il circuito W si percorre invece in 4 o 5 giorni, dormendo nei rifugi o campeggi posti lungo il percorso: noi, avendo a disposizione 3 giorni, abbiamo scelto di percorrerne una parte, nella direzione da ovest verso est. Vi consiglio assolutamente di intraprendere questo itinerario, per immergervi nella solitudine della natura e soprattutto per ammirare continuamente panorami mozzafiato. Se volete organizzare anche voi un trekking come questo, potete leggere il nostro articolo su tutti i dettagli per organizzare un trekking al Torres del Paine in Patagonia.
A causa della fama del parco, mi aspettavo un afflusso notevole di persone: invece, in alcuni tratti del percorso ci siamo trovati da soli per ore, a camminare al cospetto di questi giganti di granito. Immancabile è la presenza dei guanaco, che arricchiscono il panorama fin dai primi passi all’ingresso del parco.

Il primo giorno arriviamo sulle sponde del Lago Pehoe, e dopo la prima breve camminata arriviamo al Mirador Salto Grande, cascata che ha come sfondo le punte rocciose de Los Cuernos. La successiva traversata del lago a bordo di un catamarano ci porta all’inizio del nostro percorso, che verso la fine della giornata ci porta a godere del panorama dal Mirador Francés, dopo una dura ma appagante salita. Il giorno seguente il sentiero costeggia le sponde del lago Nordenskjöld, con acqua di un azzurro glaciale. Il sentiero ci conduce poi alla salita che porta al Mirador delle Las Torres: le tre torri di granito che raggiungono i 3.000 metri, e danno il nome al parco stesso.


I tre giorni trascorsi nel parco sono stati un’esperienza che assolutamente consigliamo a tutti, sia per il trekking, la natura, la montagna, ma anche per le esperienze di campeggio e di contatto con altre persone. Infatti capitava ogni giorno di imbattersi in persone provenienti da ogni parte del mondo, di intavolare conversazioni, di condividere obiettivi ed esperienze. Questa è una parte del viaggio che non dimenticheremo mai. Se volete leggere il racconto dettagliato dei tre giorni di trekking al Torres del Paine, vi consiglio di leggere la nostra serie di 3 articoli a questi link:
- Giorno 1: l’ingresso al parco e i primi panorami mozzafiato, dal Lago Pehoe, al Glacier Francés, Campamento Italiano e Mirador Francés;
- Giorno 2: il Campamento Francés, Los Cuernos, il refugio Chileno e la salita al Mirador Las Torres;
- Giorno 3: il trekking notturno finale e l’alba al Mirador Las Torres.

El Calafate e Ghiacciaio Perito Moreno- ARGENTINA
Dal Torres del Paine ci dirigiamo in Argentina tramite pullman, nella città di El Calafate, alla quale abbiamo dedicato un articolo con i nostri consigli su come arrivare, quale alloggi scegliere e dove mangiare.
Trascorriamo qui due piacevoli serate, nelle quali ci lasciamo tentare dai sapori della cucina argentina: ovviamente parlo della carne alla brace, qui chiamata asado, dei biscotti ripieni alfajor o di gelato al dulche de leche. Tuttavia, non è per questo che El Calafate è famosa: la città infatti attira numerosi turisti essendo il punto di partenza per le escursioni al ghiacciaio Perito Moreno.

El Calafate infatti si affaccia sul Lago Argentino, e si trova a circa due ore di pullman dal ghiacciaio più famoso del Sud America: il Perito Moreno, che prende il nome dall’esploratore argentino Francisco Pascasio Moreno. Non si tratta del ghiacciaio più esteso del continente (primato che spetta al ghiacciaio Pio XI, sempre in Patagonia), ma sicuramente di quello più scenografico, con un fronte alto 60 metri che si innalza sul Lago Argentino. La sua fama deriva dal suo continuo movimento: infatti, il ghiacciaio avanza ad una velocità di circa due metri al giorno. Velocità di movimento che deriva dal fatto che il ghiacciaio sia separato tramite uno strato d’acqua dal fondo roccioso del lago.
La visita al Perito Moreno è caratterizzata dalla camminata sulle passerelle panoramiche che permettono di osservare il ghiacciaio dall’alto e da varie angolazioni. L’esperienza più emozionante è però sicuramente la navigazione sul Lago Argentino, dove un’imbarcazione arriva ad avvicinarsi e a sostare di fronte alle pareti del ghiacciaio. Trovate tutti i dettagli su come organizzare un’escursione al Perito Moreno in questo articolo.

El Chalten – ARGENTINA
Una volta arrivati a El Calafate, El Chalten è una tappa assolutamente da non perdere. Questo piccolo paesino di montagna di circa 1000 abitanti sembra avere ben poco da offrire, ma in realtà è considerato la capitale del trekking argentino. Purtroppo abbiamo trascorso qui solamente una giornata completa, e questo è sicuramente un motivo per tornarci in futuro!
Infatti, si potrebbe restare anche una settimana intera a fare trekking a El Chalten, viste le innumerevoli possibilità di escursioni.

I due sentieri principali permettono di ammirare le famose vette del Cerro Torre (3.128 mt) e del Monte Fitz Roy (3.405 mt.), che prende il nome dal capitano Britannico Robert Fitz Roy, famoso per aver guidato nel 1831 la spedizione in Patagonia del brigantino Beagle, tra i cui passeggeri c’era anche Charles Darwin.
Il primo percorso di trekking conduce in circa 3 ore di sentiero pianeggiante alla Laguna Torre, da cui si può ammirare il Cerro Torre. Il secondo invece prevede una salita più impegnativa che conduce alla Laguna de Los tres, sulla quale svetta l’incantevole Fitz Roy, anche chiamato Cerro Chalten.
Infatti, Chalten, nella lingua tehuelche dei Nativi Patagoni significa “montagna fumante”. Qui il cielo è spesso mutevole e coperto da nubi, ma quando il sole splende, la vista è incantevole. Entrambi i sentieri occupano una giornata di escursione, ma ci sono anche altri percorsi più brevi e di varia difficoltà per le esigenze ed i gusti di ogni viaggiatore.
Leggete qui il nostro articolo: El Chalten: trekking nella Patagonia Argentina tra Cerro Torre e Fitz Roy (cliccate qui)
Itinerario
Per riassumere il nostro viaggio in Patagonia, e per darvi uno spunto relativamente all’organizzazione di un itinerario fai da te, scrivo di seguito la descrizione dettagliata delle varie tappe.
Il nostro viaggio è durato dieci giorni, che a prima vista sembrano pochi, ma in realtà con una buona organizzazione ci hanno permesso di visitare tutto quello che ci eravamo prefissati.
- Giorno 1: volo da Venezia a Santiago del Cile;
- Giorno 2: volo da Santiago del Cile a Punta Arenas; trasferimento a Puerto Natales;
- Giorni 3 e 4: Trekking al Parque National Torres del Paine;
- Giorno 5: Torres del Paine; trasferimento nel pomeriggio a El Calafate in Argentina;
- Giorno 6: Escursione al ghiacciaio Perito Moreno; trasferimento a El Chalten in serata;
- Giorno 7: Trekking ad El Chalten; rientro serale a El Calafate;
- Giorno 8: Rientro a Punta Arenas; volo da Punta Arenas a Santiago del Cile;
- Giorno 9: volo da Santiago del Cile a Venezia;
- Giorno 10: arrivo a Venezia.
Ovviamente, come già detto, un solo giorno ad El Chalten è veramente poco, ma avevamo dato la priorità all’avventura del trekking di 3 giorni al Torres del Paine. Se avete più giorni a disposizione vi consiglio caldamente di programmare almeno un paio di giornate di trekking a El Chalten.
Per concludere, vi suggerisco l’articolo con tutti i dettagli relativi all’organizzazione del nostro viaggio in Patagonia fai da te che trovate a questo link: come organizzare un viaggio in Patagonia: i nostri dettagli. Anche voi volete organizzare i vostri viaggi fai da te? Fatecelo sapere nei commenti.
Se invece non vi siete ancora convinti ad intraprendere un viaggio in Patagonia, provate a lasciarvi ispirare dai libri da leggere ed i film da vedere ambientati nei meravigliosi paesaggi ai confini del mondo!
Ciao, complimenti per il vostro blog. Con un amico, stiamo pensando di organizzare un trekking in Patagonia proprio nelle zone che avete descritto. Forse non l’ho letto io, in che periodo siete andati? Noi stiamo ipotizzando dopo febbraio.
L’anno scorso noi abbiamo fatto il Laugavegur in Islanda che vi consiglio caldamente, partendo da Skogar.
Buon tutto!
Andrea
Ciao Andrea, grazie mille per i complimenti. Spero che il nostro articolo ti sia stato utile. Ti consiglio di leggere anche: Come organizzare un viaggio in Patagonia: i nostri dettagli dove scrivo del periodo del nostro viaggio. Noi siamo stati in Patagonia nel periodo delle festività natalizie, tra Natale e Capodanno. Per motivi di ferie era l’unico periodo che avevamo a disposizione: sicuramente andarci a gennaio, febbraio o marzo è meglio, soprattutto per evitare i picchi dei prezzi delle festività, specialmente per i voli.
Il Laugavegur! Era il nostro sogno per quest’estate! Alla fine però abbiamo optato per il trekking del GR20 in Corsica di 14 giorni, ma prima o poi dovremo andare anche in Islanda, grazie per il consiglio.
Per qualsiasi altra info, non esitare a contattarci, saremo felici di rispondere!
Alberto