Continua il nostro percorso di trekking nel Parco Torres del Paine. Nel precedente articolo, che potete trovare a questo link, vi ho raccontato del nostro arrivo in salita al Mirador Las Torres per ammirare le 3 torri!
Ora siamo giunti al nostro terzo ed ultimo giorno nel Parco Torres del Paine. Per chiudere in bellezza abbiamo pensato di effettuare il trekking in notturna per arrivare al Mirador Las Torres all’alba!
Indice
Rifugio Chileno – una notte stellata
La sveglia suona all’una di notte, dopo solamente tre ore di sonno. Ne approfitto per uscire di soppiatto dalla tenda e lasciare Valentina tranquilla a dormire ancora per un po’, prima della nostra partenza. Esco dal bosco dove si trova il campeggio e rimango sommerso da una moltitudine di stelle che mi lascia a bocca aperta. Punto la fotocamera, aggiusto il treppiede e cerco di catturare questo momento indescrivibile. Vi lascio solo queste immagini:


Nel frattempo, mentre lascio la fotocamera a scattare con l’intervallometro, mi dirigo dentro al rifugio nella sala comune, ancora buia e priva di persone, così prendo il taccuino ed inizio a scrivere.
Passa circa un’ora e verso le 2 di notte un paio di persone mi salutano, passando nella sala per fare colazione e poi partire verso il Mirador Las Torres.
Così vado a svegliare Valentina e raccogliamo le nostre cose dalla tenda per partire. Nel frattempo il cielo si è annuvolato e tutte le stelle che prima vedevo ora si sono nascoste. Decidiamo comunque di partire, visto che non era prevista pioggia per la giornata. Decidiamo di metterci lo stesso in marcia, nonostante la sera prima Juan Pablo (un ragazzo cileno che abbiamo conosciuto al rifugio chileno) ci avesse suggerito di starcene a dormire se il cielo si fosse presentato nuvoloso alle 2 di notte. Non lo ascoltiamo, anche perchè siamo qui al Torres del Paine solo una volta nella vita (o chissà)!
Trekking notturno verso il Mirador Las Torres
Così partiamo verso le 2:30 a piedi con le nostre luci da testa. Non è sicuramente un percorso facile, perchè la foresta ed il sentiero sono così tenebrosi. L’eccitazione riesce a scacciare la paura, che però rimane comunque in un angolino.. Infatti ad un certo punto mi accorgo di aver dimenticato in tenda le pile di scorta per la mia torcia, e pure il cavetto USB per la ricarica della lampada di Valentina. Ecco, la paura di restare bloccati al buio un po’ ritorna, ma evito di dirlo a Valentina!
Nonostante il silenzio ed il buio della notte, la salita ci sembra molto più scorrevole e veloce del pomeriggio precedente. Sarà perchè non incontriamo assolutamente nessuno, o perchè camminiamo più veloci con la voglia di raggiungere le torri all’alba. Nel primo tratto di bosco non abbiamo particolari problemi: solo in punto mi sembrava di aver smarrito il sentiero principale, ma in realtà eravamo sulla giusta strada.
Il silenzio e lo spettacolo delle stelle che fanno capolino tra le nuvole sono incredibili e si mescolano ai suoni e versi che ogni tanto sentiamo di alcuni animali notturni. In un breve istante compare anche la luna.

Superato il tratto di bosco, ci aspetta la salita finale lungo la pietraia che porta al Mirador. Incontriamo in questo punto le prime persone, 5 o 6 in tutto, che camminano quasi in religioso silenzio. La luce del sole piano piano si avvicina e verso le 5 di mattina arriviamo al Mirador Las Torre. Ci avviciniamo così alle torri mentre sono spruzzate da un tocco di rosso della luce dell’alba.

L’emozione è tanta e ci godiamo lo spettacolo di fronte a noi. Fa molto freddo e soffia un forte vento, ma restiamo in ammirazione seduti dietro ad un enorme masso che ci protegge dalle folate.
Così fisso il treppiede per alcune foto, e nel frattempo Valentina conosce due ragazze thailandesi che sono arrivate da poco al Mirador. Ci ricordiamo così della nostra luna di miele, con una certa differenza di clima!
Mi ritrovo a pensare alle sensazioni che provoca questo luogo fuori dal tempo: l’ammirazione si mescola con la precedente ansia, ed è ripresa dai colori degli strati scuri di scisto nero che sovrastano il chiaro granito. La natura desta quel sentimento romantico di estasi ma al tempo stesso di piccolezza di fronte ed essa. Proprio questo cerchiamo nei nostri viaggi!
Ad un certo punto però il freddo si fa sentire, e Valentina comincia la discesa da sola per tornare al campeggio, mentre io mi fermo ancora a scattare qualche foto. Conosco così Mike, un ragazzo statunitense di Los Angeles, con il quale condivido la mia incredulità per essere in un luogo così immenso. Scambiamo qualche parola: io gli racconto dei parchi che abbiamo visitato negli USA e lui mi racconta dei suoi viaggi in Italia ed Europa. Restiamo poi in silenzio per molto tempo, finchè non arriva l’ora di cominciare la discesa.

Cerco di aggrapparmi con le unghie alla vista della torri, di quel lago: scatto le ultime foto, consapevole che non potrò vederle più (anche se, mai dire mai). Il sentiero in discesa è molto veloce e lo percorro in un’ora e mezza, arrivando al rifugio Chileno dove trovo Valentina ad aspettarmi con un thè caldo.
Rifugio Chileno – Camping Torres Central
A questo punto, dopo tanta eccitazione, paura e adrenalina, la giornata sembra terminata, ma sono solo le 7:30! Cominciamo allora ad incamminarci lentamente verso la nostra uscita dal parco Torres del Paine, presso il Camping Torres Central, godendoci il panorama lungo il sentiero.
Il sentiero è tutto in discesa ed arriviamo in 2 ore e mezza al Visitor Center, situato vicino alla zona del campeggio e hotel Torres Central. L’ingresso del Torres del Paine è veramente affollato, o meglio, lo è per noi che eravamo abituati a non incontrare quasi nessuno nei 2 giorni precedenti nelle altre zone del parco! Effettivamente il Torres del Paine è visitabile anche in giornata, effettuando il percorso verso il Mirador Las Torres e rientrando il pomeriggio.
Tuttavia vi consigliamo davvero di dedicare più tempo possibile a visitare questo meraviglioso parco, per inoltrarvi nei suoi angoli meravigliosi. Nel nostro caso 3 giorni sono stati sufficienti, dati i vincoli di tempo che avevamo, ma ne avrei spesi volentieri almeno 5.
Spero con questi 3 articoli di avervi convinti ad effettuare un trekking di più giorni al Torres del Paine! Il racconto continua, perchè dal Torres del Paine abbiamo poi preso un pullman per dirigerci in Argentina ad El Calafate, verso il ghiacciaio più maestoso del Sud America, il Perito Moreno! (Qui trovate la descrizione della nostra escursione )
A presto!