Il percorso di trekking ad anello che parte dal Passo Fedaia è una fantastica escursione panoramica sui principali gruppi delle Dolomiti. Innanzitutto perché il Passo Fedaia, a 2.057 metri, si trova ai piedi della Regina Marmolada. La cima più alta di tutte le Dolomiti, a 3.343 metri, e il suo ghiacciaio si specchiano nelle acque del lago artificiale creato dalla diga del Passo Fedaia. Situato sul confine tra il Trentino ed il Veneto, dal Passo Fedaia si possono intraprendere numerose escursioni e trekking. In questo articolo vi raccontiamo del facile percorso ad anello che parte proprio dalla diga del Lago Fedaia e raggiunge Porta Vescovo ed il Rifugio Padon.
La bellezza di questo itinerario è che si apre su panorami e viste sulle cime più famose delle Dolomiti: la Marmolada, il Piz Boè nel gruppo del Sella, le Tofane, il monte Pelmo, il Civetta e l’Antelao. Tra le cose da fare se vi trovate ad Alleghe, dal versante veneto, o Canazei dal lato trentino, questa è una stupenda escursione di trekking dal Passo Fedaia, con un dislivello non troppo elevato e adatta a tutti. Partiamo!
Indice
Itinerario di trekking ad anello dal Passo Fedaia
- al Passo Fedaia si parcheggia nei pressi del Rifugio Castiglioni Marmolada e si segue il sentiero 698 che conduce in salita a Porta Vescovo (400 metri di dislivello, circa un’ora e un quarto di percorrenza)
- Da Porta Vescovo si scende lungo il sentiero 699 seguendo le piste da sci e poi si risale verso il Passo Padon, raggiungendo l’omonimo Rifugio Padon
- Dal Rifugio Padon si segue il sentiero 680 che ci riporta nella zona di Porta Vescovo da cui si scende nuovamente al Lago Fedaia da cui siamo partiti
Percorso totale:
- Dislivello: 750 metri in salita.
- Distanza: 10,82 chilometri.
- Tempo di percorrenza: calcolate in totale circa 5 ore e mezza, con 4 ore e 30 di percorrenza (camminando a ritmo molto blando) più un’oretta di pause.
- Difficoltà: percorso molto semplice, dislivello non impegnativo e poco faticoso.
Partenza dal Passo Fedaia
Il Passo Fedaia può essere raggiunto in 30 minuti di auto da Alleghe, arrivando dalla provincia di Belluno (o in 20 minuti da Canazei, arrivando dalla provincia di Trento). Per raggiungere la partenza del sentiero 698 vi consigliamo di lasciare l’auto presso il Rifugio Castiglioni Marmolada, situato nei pressi della diga del Lago Fedaia.

Sentiero 698
Una volta lasciata l’auto al Rifugio Castiglioni Marmolada, si parte seguendo il sentiero 698, che inizia nei pressi della strada dove si trova il cartello informativo del Passo Fedaia.


Il sentiero 698 comincia a salire molto tranquillamente: a mano a mano che si sale, si ammira sempre meglio la cima della Marmolada con il suo ghiacciaio che svettano sullo splendido Lago Fedaia. In più, percorrendo questo sentiero nel periodo autunnale i colori sono davvero splendidi!


Il sentiero prosegue lungo i verdi pendii della catena del Padon: una vera e propria barriera montuosa che si staglia a metà tra la Marmolada e il gruppo del Sella con la Val Badia. La catena del Padon ospita alcune cime, come la Cima Padon (2.512 metri) e Cima Mesola (2.727 metri) che si sviluppa proprio sopra a Porta Vescovo, ben visibile lungo tutto questo primo tratto di salita. Questo tratto montuoso è famoso inoltre per la presenza di numerosi residui bellici di trincee risalenti allo scontro italo-austriaco avvenuto durante la prima guerra mondiale. Proprio da Porta Vescovo parte infatti il sentiero attrezzato 636 nominato la Via delle Trincee (che conduce al passo Padon tramite una ferrata).

Porta Vescovo
Arriviamo così, dopo circa un’ora e mezza di salita, a Porta Vescovo, nota stazione sciistica del percorso del Sellaronda: qui infatti si noterà la presenza di molte funivie e seggiovie (chiuse nel periodo autunnale).
Oltre alla già citata Marmolada, da qui il panorama si apre su altri scenari: verso ovest il gruppo del Sella con la cima del Piz Boè che la fa da padrone (cliccate qui per leggere l’articolo del nostro trekking per arrivare in cima al Piz Boè a 3.152 metri) mentre ai piedi della funivia di Porta Vescovo si nota la famosa località turistica di Arabba, e più a nord la Val Badia, Plan de Corones, Cima Dieci (3.026 metri) e Cima Nove (2.968 metri) nell’Alpe di Fanes, ed infine le Alpi della Zillertal a cavallo tra Italia e Austria (con la cima Hintere Stangenspitze che si nota con i suoi 3.225 metri). Verso est invece la vista si apre verso le Tofane ed il Monte Cristallo (3.221 metri).


A Porta Vescovo si trova il Rifugio Gorza, che noi abbiamo trovato chiuso essendo fine Ottobre. Da qui si prosegue lungo l’anello seguendo le indicazioni per il sentiero 699 che riporta al Passo Fedaia. Ad essere sincero, le indicazioni non sono chiarissime: bisogna seguire il percorso della pista da sci in discesa e poi cercare i cartelli che indicano il Passo Padon e Rifugio Padon.


Da Porta Vescovo si scende quindi lungo il percorso della pista da sci, tenendosi verso destra, e lasciando i sentieri per il Passo Pordoi a sinistra. Punto negativo, scendendo dalla pista da sci non si trovano molte indicazioni, si prosegue un po’ a vista.
Panorama su Arabba, Sella, Val Badia
Ci fermiamo così a mangiare su uno spiazzo verde nelle piste da sci, dove la vista panoramica è fantastica su Arabba, il gruppo del Sella e la Val Badia. Verso est, oltre alle Tofane, ora si intravedono anche il Monte Pelmo, il Civetta (cliccate qui per leggere il nostro articolo sul trekking al rifugio Tissi ai piedi del Monte Civetta), l’Averau e il Nuvolau (da cui si gode di una vista panoramica altrettanto stupenda, di cui potete leggere in questo nostro articolo-cliccate qui).




Passo e Rifugio Padon
Proseguendo in discesa lungo le piste da sci, si raggiunge velocemente un cartello che indica la direzione verso il Rifugio Padon.

Si prosegue camminando in piano e successivamente con un tratto in salita di circa 300 metri di dislivello positivo.



Nulla di impegnativo, ma il sentiero è comunque ripido, e sassoso, perché si snoda ancora sulla pista da sci. Una volta superata questa ultima salita, ci troviamo al Passo Padon, da cui si vede il Rifugio Padon e nuovamente uno splendido panorama che ora ci porta al cospetto del Monte Civetta, il Pelmo e l’Antelao verso est, e poi nuovamente verso la Marmolada e il suo ghiacciaio.



Il rifugio Padon, a 2.407 metri, si trova in una posizione invidiabile, come si vede dalle foto. Noi lo troviamo chiuso e passiamo oltre abbastanza velocemente, ma ci fermiamo qualche istante ad ammirare le cime dolomitiche dalla sua splendida terrazza di legno.
Sentiero 680 e rientro al Passo Fedaia

Dal Rifugio Padon seguiamo il sentiero che prosegue nella direzione della Marmolada. Fate attenzione a non seguire la strada sterrata che scende subito alla sinistra del Rifugio: questa infatti non porta al nostro punto di partenza alla diga del Lago Fedaia. Dal rifugio basta seguire la direzione della Marmolada, indicativamente alla destra del rifugio. Si prosegue camminando tranquillamente, in leggera discesa, lungo il versante erboso della catena del Padon.


Questa zona è molto scenografica e regala degli scorci interessanti, tra la Marmolada, i massi erratici ed i prati verdi. Tuttavia, come detto prima i segni della prima guerra mondiale si possono scorgere su tutto il versante, e riportano alla nostra mente i fatti tragici che sono avvenuti su queste montagne.


Da qui in avanti si incontrano alcune tappe del sentiero geologico di Arabba, in modo particolare la 17 e la 18. Il sentiero geologico è un itinerario ad anello che parte proprio da Porta Vescovo e coinvolge anche Arabba (cliccate qui per leggere maggiori info nel sito di Tabacco community). Questo tratto di sentiero è famoso, anche se percorso da poche persone, soprattutto per la possibilità di avvistare le marmotte. Noi non ne intravediamo neanche una, però notiamo le tracce delle loro tane scavate nel suolo.
Piccolo appunto: dopo il rifugio Padon non si trova più nessun cartello che indica la direzione del sentiero. Inoltre si fa confusione tra alcuni tratti segnati con le classiche linee bianche-rosse, alternati a tratti segnati con cerchi gialli e centro rosso. Vi consigliamo quindi di seguire la direzione che intuitivamente vi riporta verso l’inizio del trekking alla diga del passo Fedaia, senza prestare troppa attenzione ai segnali nel terreno.

Una leggera salita ci riconduce in vista di Porta Vescovo, e da qui si scende nuovamente lungo il sentiero 698 che abbiamo percorso all’andata. Dal cartello in questa foto, vicino ad una casetta di legno, servono circa 30 minuti per scendere alla diga del Passo Fedaia e al parcheggio del Rifugio Castiglioni Marmolada, dove termina questo nostro itinerario ad anello.
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