Il Wuhnleger è uno splendido laghetto di montagna situato in una posizione davvero invidiabile. Con una semplice escursione si possono infatti ammirare le principali cime del Catinaccio, uno dei gruppi montuosi più belli di tutte le Dolomiti. Il laghetto Wuhnleger si raggiunge con una semplice e breve escursione da Lavina Bianca in Val di Tires, un paesino situato a breve distanza da Bolzano. Nel periodo invernale la Val di Tires si tinge di bianco e diventa la cornice perfetta per un’escursione nella neve con vista sul Catinaccio.
Torri del Vajolet, Cima Catinaccio, Croda di Re Laurino: la vista che si ammira è una delle più belle in assoluto sulle vette del gruppo del Catinaccio. Come se non bastasse, il panorama spazia fino alle torri del gruppo del Latemar: un altro gruppo dolomitico incantevole!
Un’escursione facile e adatta a tutti, ai piedi del Catinaccio, da effettuarsi in ogni stagione, specialmente d’inverno, magari con le ciaspole ai piedi: il laghetto Wuhnleger è sempre incantevole e raggiungibile con una breve passeggiata. Una vista impagabile con un’escursione imperdibile se anche solo siete di passaggio vicino a Bolzano. Partiamo!

Indice
Itinerario da Lavina Bianca (BZ) al laghetto Wuhnleger per un’escursione ai piedi del Catinaccio
Percorso totale:
- Sentiero 4A dal parcheggio di Lavina Bianca;
- Dislivello: circa 230 metri di salita;
- Tempo di percorrenza: circa 30 minuti per il tratto di andata in salita e 30 minuti per il ritorno;
- Difficoltà: si tratta di un percorso semplice e molto breve, con un dislivello molto contenuto.
Noi siamo stati al laghetto Wuhnleger nel periodo invernale portando le ciaspole, ma in realtà non le abbiamo utilizzate perché il sentiero non era molto innevato ed abbiamo camminato solamente con gli scarponi da trekking.
Partenza dal parcheggio di Lavina Bianca
L’itinerario a piedi comincia dalla località Bagni di Lavina Bianca, in Val di Tires. Val di Tires che gode di una posizione a dir poco fortunata, tra l’Altopiano dello Sciliar ed il gruppo del Catinaccio: qui si trovano panorami tra i più belli di tutte le Dolomiti.
Potete lasciare la macchina in un ampio parcheggio, che trovate indicato qui sotto su Google Maps come “Parcheggio di Lavina Bianca”: percorrendo la via principale di San Cipriano, svolta a sinistra quando si incontra il bivio della Cappella di San Cipriano. Proseguendo lungo la stradina, si incontra una rotonda che bisogna percorrere verso sinistra e poi troverete il parcheggio da cui parte il sentiero.
Sentiero 4A verso il Laghetto Wuhnleger
Dopo il parcheggio si prosegue a piedi seguendo sempre la via San Cipriano. Al termine della strada asfaltata si superano le ultime case e si raggiunge la partenza vera e propria del sentiero 4A verso il Laghetto Wuhnleger, segnalato dal relativo cartello.

Il sentiero prosegue su una stradina sterrata delimitata da una staccionata di legno. Già da questo punto dell’escursione la vista sul Catinaccio e le Torri del Vajolet è stupenda.

Il sentiero prosegue in leggera salita ed a mano a mano che ci si allontana da Lavina Bianca la vista sul Catinaccio si apre sempre di più, includendo le cime collocate più a Nord e a Sud del gruppo. Verso Sud si nota infatti all’estrema destra nella foto la Roda di Vael (2.806 metri) mentre Verso Nord dal lato opposto la Cima Valbona (2.822 metri).

Ad un certo punto verso sud compaiono anche le cime del gruppo del Latemar: il Cimon del Latemar sulla destra (2.864 metri) ed il Latemarspitze a sinistra (2.800 metri)

Si prosegue poi all’interno di un piccolo boschetto e si continua a camminare in leggera salita.

Panorama sul Catinaccio dal laghetto Wuhnleger
Al termine del bosco raggiungiamo un cartello indicatore che ci mostra la via per gli ultimi metri prima di raggiungere il Laghetto Wuhnleger, completamente coperto di neve nel periodo invernale e circondato da una staccionata. Si tratta davvero di uno dei luoghi più incantevoli e facilmente raggiungibili di tutte le Dolomiti: la vista sul Catinaccio durante un’escursione invernale ci ammalia sempre di più e ci fermiamo a contemplare tutto il paesaggio.




Quando poi decidiamo di proseguire, continuiamo a camminare seguendo i cartelli del sentiero 4: dal Laghetto Wuhnleger infatti si può proseguire verso il Rifugio Tschafon (1.737 metri) con circa un’oretta di salita per altri 300 metri di dislivello.


Sicuramente torneremo a percorrere questo sentiero per raggiungere anche il Rifugio Tschafon dal Laghetto Wuhnleger, ma questa volta decidiamo di fermarci perché manca ormai poco al momento più atteso di tutto il pomeriggio: il tramonto.

Fine dell’escursione con tramonto ed Enrosadira sul Catinaccio: le Dolomiti si tingono di rosa

Durante l’alba ed il tramonto infatti il Catinaccio, così come tutte le Dolomiti, si tinge con sfumature accese di rosa e rosso: è proprio questo il fenomeno dell’Enrosadira. L’Enrosadira, fenomeno conosciuto in tutto il mondo, fa letteralmente infuocare le cime delle Dolomiti all’alba e al tramonto. Il termine Enrosadira deriva dalla lingua ladina, diffusa in Trentino Alto Adige, dal termine enrosadöra. Il colore rosa si manifesta quando le Dolomiti sono colpite dai raggi solari a causa della loro composizione chimica.

In qualsiasi stagione, controllate l’orario previsto per il tramonto e preparatevi ad ammirare l’Enrosadira almeno mezz’ora prima per non farvi cogliere impreparati. Quando ci siamo recati a Lavina Bianca ad inizio Gennaio il tramonto era indicato verso le 16:45 e l’Enrosadira si è manifestata proprio nei 30 minuti precedenti (tra le 16:15 e 16:45).
Lo spettacolo è assicurato, in modo particolare durante le escursioni vicino al Catinaccio, che in tedesco è chiamato Rosengarten, ossia giardino di rose. Questo nome deriva dall’antica fiaba del roseto del Re Laurino, che regnava sul Catinaccio, da cui scaturì la spiegazione popolare del fenomeno dell’Enrosadira. Se volete approfondire le spiegazioni fiabesche ed anche geologiche del fenomeno dell’Enrosadira, potete leggere questo nostro articolo: Enrosadira: perché le Dolomiti si tingono di rosa all’alba e al tramonto (cliccate qui)
E lo spettacolo non tarda ad arrivare:





Dopo aver sostato a lungo per ammirare le cime rosate del Catinaccio, o Rosengarten, ci incamminiamo nuovamente sul sentiero 4A e ritorniamo verso Lavina Bianca, seguendo lo stesso percorso dell’andata e impiegando circa 30 minuti.



Se questa breve ma remunerativa escursione vi ha ispirato, fatecelo sapere nei commenti!
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