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Trekking al Rifugio Bolzano da Tires sull’altipiano dello Sciliar

Il sentiero di trekking che porta al Rifugio Bolzano, Schlernhaus in tedesco, da Tires rappresenta una porta di accesso allo splendido Altipiano dello Sciliar. Il Rifugio Bolzano, situato a 2.457 metri di altitudine, è raggiungibile dalla Val di Tires in provincia di Bolzano, una vallata incastonata tra le splendide Dolomiti di Sciliar e Catinaccio.

Il Rifugio Bolzano viene anche chiamato il “castello tra le nuvole” per la sua incantevole struttura ed invidiabile posizione panoramica. Il lungo ed impegnativo sentiero di trekking che parte da Tires verso il Rifugio Bolzano attraversa una splendida gola rocciosa, la Gola dell’Orsara, fino a sbucare sul verde altipiano dello Sciliar, dove la vista è davvero incredibile verso alcune delle cime più belle delle Dolomiti, tra cui il Latemar, il Catinaccio e il Sassolungo. Partiamo!

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Vista dall’altipiano dello Sciliar verso il Gruppo del Latemar sulla destra e il Gruppo del Catinaccio a sinistra (con CIma Catinaccio, le Torri del Vajolet ed il Catinaccio d’Antermoia)

Itinerario di trekking da Tires al rifugio Bolzano

  • Dal piccolo paesino di San Cipriano, frazione di Tires, si raggiunge il punto di partenza di questo itinerario presso il parcheggio della casa del parco naturale (località Bagni di Lavina Bianca). Da qui (circa 1.200 m. di altitudine) si segue il sentiero numero 2, che si inoltra in salita nel bosco verso le pareti rocciose del fianco dello Sciliar
  • Il sentiero 2 ci accompagna anche lungo tutta la salita più rocciosa la Gola dell’Orso, o Barenfalle, dove in alcuni tratti il sentiero è davvero stretto e abbastanza esposto, e ci sono delle funi o scalette metalliche come ausilio
  • Al bivio della Sella Cavaccio (2.070 m., circa 2 ore e mezza dalla partenza) si mantiene la direzione del sentiero 2, che ci porta nella seconda parte della salita, tra i pendii erbosi dello Sciliar ed alcuni sprazzi rocciosi dolomitici, fino a raggiungere il Rifugio Bolzano (2.457 m., 4 ore complessive di salita)
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Il Rifugio Bolzano (2.457 m.)

Percorso totale:

  • Dislivello: 1.240 metri in salita ed altrettanti in discesa
  • Distanza: 13 chilometri
  • Tempo di percorrenza: calcolate in totale circa 4 ore per l’andata e 3 ore e mezza per il ritorno (7 ore mezza, escluse le pause)
  • Difficoltà: il percorso è da considerare abbastanza impegnativo, soprattutto per il tratto di sentiero che si percorre nella Gola dell’Orsara. Questo tratto infatti è molto roccioso, ripido, stretto ed esposto, e va pertanto affrontato con molta cautela. Per facilitare il passaggio degli escursionisti si trovano alcune funi metalliche nei tratti più esposti ed anche alcune scalette metalliche.

Partenza da Bagni di Lavina Bianca (San Cipriano – Tires)

Il punto di partenza del sentiero di trekking verso il Rifugio Bolzano si trova presso il parcheggio situato in località Bagni di Lavina Bianca, la cui posizione esatta si trova nella mappa qui sotto. Da Tires basterà procedere lungo la strada che conduce al Passo Nigra e, una volta raggiunta la frazione di San Cipriano, svoltare in salita a sinistra seguendo le indicazioni per Bagni di Lavina Bianca. Qui si trovano due grandi parcheggi, nei pressi di una rotonda, dove è possibile lasciare l’auto. In totale si tratta di un tragitto di circa 30 minuti di auto da Bolzano.

Sentiero 2 e la Gola dell’Orsara-Barenfalle

Il sentiero 2 procede fin da subito in salita, inizialmente attraversando un tranquillo tratto nel bosco. Percorriamo questo sentiero alla fine del mese di giugno, al termine di una tarda primavera che ha lasciato ancora molta neve sui versanti dolomitici. Non è il caso di questo sentiero, che si presenta completamente sgombro da neve, come ci aveva preannunciato il gestore del rifugio Bolzano che avevamo contattato qualche giorno prima della partenza.

La giornata si preannuncia con un cielo azzurro e splendente, ma in questo inizio d’estate il tempo si sta rivelando davvero bizzarro. Oltre agli strascichi invernali di tarda primavera, il meteo è stato caratterizzato anche da temporali improvvisi. Pertanto in questo periodo l’obiettivo è quello di cercare di partire il prima possibile la mattina per evitare poi di incappare in qualche temporale pomeridiano.

Con questi pensieri nella testa, raggiungiamo il limitare del bosco, dove si apre la gola rocciosa dell’Orsara, o Barenfalle in tedesco.

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Il sentiero comincia a farsi più ripido e disseminato di roccette, fino a quando si raggiunge il tratto in assoluto più ripido dell’intero itinerario, da affrontare con particolare attenzione.

In alcuni punti il passaggio è facilitato da scalette o passerelle di legno con dei cordini di supporto:

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Mentre in altri casi il sentiero è completamente esposto verso la gola sottostante, ma proprio qui la vista comincia ad aprirsi in maniera magnifica:

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La vista verso il Latemar a destra, mentre a sinistra vediamo le Torri del Vajolet con la Cima Catinaccio e la successiva cresta fino alla Roda di Vael
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Questo tratto di percorso è abbastanza faticoso e l’andatura più lenta che ne consegue lo rende abbastanza lungo. Si raggiunge infatti in circa 2 ore mezza di salita la Sella Cavaccio (2.070 m.) in circa 2 ore e mezza, dopo aver affrontato i primi 800 metri di dislivello in salita.

Altipiano dello Sciliar

Da qui in avanti lo scenario cambia, e dalla gola rocciosa dell’Orsara passiamo nel verde paesaggio dell’Altipiano dello Sciliar: magnifico!

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Il sentiero si “tranquillizza”, nonostante continui sempre a procedere in costante salita. La progressione ci regala sempre nuovi sprazzi panoramici, fino ad una vista di prim’ordine su tutto il gruppo del Catinaccio.

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Gruppo dolomitico del Catinaccio, da sinistra: Catinaccio d’Antermoia (3.004 m.), Cima Scalieret (2.887 m.), Cime del Camin (2.748 m.), Torri del Vajolet, Cima Catinaccio (2.981 m.), le Coronelle, Cima Sforcella (2.810 m.), Roda di Vael (2.806 m.)

La salita continua senza troppi problemi o strappi improvvisi, continuando facilmente a seguire il sentiero 2.

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Sentiero 2 verso il Rifugio Bolzano
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Tra il Catinaccio, a sinistra, ed il Latemar, a destra, compare al centro anche il gruppo del Lagorai con l’innevata Cima Cece (2.754 m.)
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Una piccola chiesa in quest’angolo paradisiaco

Rifugio Bolzano e sentiero di trekking di ritorno

Si arriva poi all’ultimo tratto di leggera salita nella parte sommitale dell’altipiano dello Sciliar.

Si comincia ad intravedere il rifugio, in mezzo alle splendide distese di verde:

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Ultimo tratto di sentiero prima del Rifugio Bolzano
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Una volta giunti al rifugio dopo 4 ore (+ pause: circa 4 ore e 45 minuti in totale) di cammino, ci concediamo una bella pausa nell’ampia zona di ristoro esterna.

Il Rifugio Bolzano, con i suoi 140 anni di storia, è sicuramente uno dei rifugi più belli dell’Alto Adige, dove assaporare tutta la tradizione della zona. Inoltre il panorama che regala è mozzafiato, comprendendo le cime dolomitiche del gruppo Puez-Odle, Sassolungo, Catinaccio e Latemar! E se volete godere di un panorama a 360° allora vi aspetta ancora una piccola salita finale di 30 minuti fino alla cima del Monte Pez (2.563 m.), la vetta dello Sciliar!

Viste le nuvole in fase di veloce addensamento, noi ci accontentiamo della strepitosa vista dal rifugio. Così, dopo aver pranzato, ci dirigiamo verso la via del ritorno (stesso percorso dell’andata).

In ogni caso qui trovate il link al sito web del rifugio per maggiori informazioni ed aggiornamenti sui periodi di apertura (Rifugio Bolzano sito web).

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Siamo così giunti al termine di questa lunga ed impegnativa ma soddisfacente escursione di trekking verso il rifugio Bolzano, con il suo fantastico panorama dolomitico.

Se siete alla ricerca di altri itinerari nella splendida Val di Tires vi consigliamo di leggere anche quest’altro articolo:

Trekking Rifugio Alpe di Tires-Rifugio Bergamo: anello di 2 giorni nel gruppo del Catinaccio (cliccate qui)

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