Una splendida ed impegnativa escursione con le ciaspole che ci condurrà nel cuore dello splendido paesaggio innevato del Passo di Lavazè fino alla cima della Pala di Santa, che si staglia tra le Dolomiti di Val d’Ega e Val di Fiemme.
Un’escursione con le ciaspole ai piedi estremamente panoramica, con partenza dal Passo di Lavazè, che collega la provincia di Bolzano a quella di Trento, ai piedi del gruppo delle Dolomiti del Latemar.
L’itinerario con le ciaspole è lungo ed impegnativo per via del dislivello importante che dev’essere affrontato in salita, ma ripaga completamente tutti gli sforzi con una vista panoramica a 360° una volta che si raggiunge la croce di vetta della Pala di Santa. La vista spazia così tra le vicine Dolomiti dei gruppi Latemar e Catinaccio, per passare poi al Lagorai, Dolomiti di Brenta, l’Ortles, le Alpi di confine con l’Austria, per ritornare poi con lo sguardo alle Dolomiti di Monte Pelmo e Antelao. Partiamo!

Indice
Itinerario con le ciaspole da Passo Lavazè alla Pala di Santa
Percorso totale:
- dal parcheggio situato presso il Passo di Lavazè (1.830 m.) si imbocca il sentiero numero 9, seguendo le indicazioni per il “sentiero delle Perle”
- si segue il sentiero 9 fino al Passo di Pampeago (1.994 m.) per raggiungere poi la stazione a monte della seggiovia Reiterjoch (2.032): raggiungibile in circa 2 ore dalla partenza
- da qui si prosegue seguendo il sentiero 574 che costeggia le piste da sci fino a raggiungere la vetta della Pala di Santa (2.492 m.): circa 1 ora di salita dopo la stazione della seggiovia
- per il rientro si segue nuovamente lo stesso percorso dell’andata
Dati tecnici:
- Dislivello: si tratta di 1.000 metri di salita ed altrettanti in discesa;
- Distanza percorsa: 14,5 chilometri in totale;
- Tempo di percorrenza: quasi 3 ore di cammino per l’andata in salita e 2 ore per il ritorno in discesa. Quindi in totale quasi 5 ore/5 ore e mezza complessive per tutto l’itinerario, escluse le pause per le soste, per pranzare e scattare foto. Considerate in totale un’escursione da quasi 6 ore e mezza, includendo le pause: è pertanto necessario partire non troppo tardi la mattina per evitare di trovarsi a scendere con il buio del tardo pomeriggio;
- Difficoltà: si tratta di un’escursione con le ciaspole di difficoltà medio-alta, non tanto per il sentiero in sé ma piuttosto per la lunghezza e per l’elevato dislivello, molto faticoso da percorrere interamente sulla neve con le ciaspole ai piedi. Il sentiero infatti non presenta particolari problemi, è sempre segnato e riconoscibile (attenzione solo a non imboccare alcune deviazioni sbagliate, trovate più dettagli sotto nella descrizione!). Il punto in cui prestare attenzione è nei pressi degli impianti sciistici alla base della Pala di Santa: lì la segnaletica si fa più difficile da trovare (anche più avanti verso la cima), ma è sempre facile trovare un modo per proseguire, al massimo tenendosi sempre al margine esterno delle piste da sci e seguendo così ad occhio la via per la vetta (visto che le seggiovie arrivano fino al Pala di Santa Plateau (2.400 m.) poco al di sotto della vetta.
- Pertanto non si presentano particolari rischi o difficoltà derivanti dall’itinerario o dalla pendenza/esposizione, quanto piuttosto dall’estensione del percorso stesso (se infatti 1.000 metri di dislivello positivo in estate possono essere affrontabili abbastanza tranquillamente, con il giusto allenamento, in inverno la fatica aggiuntiva del cammino sulla neve può giocare un ruolo importante)
- Sicurezza, situazione neve e valanghe: come già scritto, il sentiero non presenta punti particolarmente critici o esposti. Sicuramente è necessario prestare attenzione nel tratto finale della sommità verso la vetta della Pala di Santa, che comunque si presenta come un Plateau non caratterizzato da una pendenza eccessiva. In ogni caso è sempre necessario consultare prima di partire per sicurezza la situazione delle neve e valanghe: per le zone di Trentino-Alto Adige e Tirolo, potete consultare questo sito https://avalanche.report/bulletin/latest
Abbiamo percorso questo itinerario ad inizio di dicembre quando alcuni impianti di risalita nel tratto finale erano ancora chiusi, permettendo così una salita tranquilla nell’ultimo tratto. La condizione della neve era ottima con un bel manto innevato di neve soffice caduta con recenti nevicate. Per questo la traccia nel sentiero non era ancora sempre segnata da altri escursionisti quindi era necessario indossare le ciaspole fin dall’inizio del sentiero!

Partenza da Passo Lavazè
Il punto di partenza di questo itinerario è il Passo Lavazè dove è possibile trovare un ampio parcheggio nei pressi del centro di sci fondo. Il Passo Lavazè è raggiungibile da Bolzano in circa 30 minuti salendo dalla Val d’Ega. E’ possibile anche lasciare l’auto in un ampio spiazzo che durante il periodo invernale è adibito a parcheggio gratuito, situato pochi metri prima del cartello all’arrivo del passo.
Trovate la posizione nella mappa qui sotto.
Dal passo Lavazè si comincia poi a camminare lungo il sentiero 9, dalla Malga Daiano, che si trova poco prima del centro fondo. Siamo sempre lungo la stessa strada in cui si trova l’ampio spiazzo per parcheggiare (venendo da Bolzano) nei pressi del cartello che indica il nome del passo. Proprio qui troviamo il primo cartello indicatore, che vedete qui sotto nella foto, da cui seguiamo il sentiero 9 verso il Passo Pampeago (direzione Sentiero delle Perle)

Sentiero 9 nel bosco
Il sentiero 9 è veramente splendido perchè fin da subito conduce all’interno del bosco innevato. L’atmosfera è veramente magica con tutta questa neve soffice che circonda il percorso.

Il sentiero prosegue in falso piano in mezzo al bosco, costeggiando le pendici settentrionali della Pala di Santa. La traccia è sempre ben evidente nel bosco e segnata dalla vernice bianco-rossa sui tronchi degli alberi.
Ad un tratto la vista si apre verso il massiccio del Latemar: la vista è splendida perchè raggiunge anche il gruppo del Catinaccio. Qui sono purtroppo ancora evidenti i danni causati dalla tempesta Vaia nel 2018, cha ha lasciato questi “buchi” nei boschi.

Qui il sentiero si restringe leggermente rispetto al primo tratto nel bosco, per poi rituffarsi nel cuore degli alberi innevati. Ad un certo punto raggiungiamo un bivio, in cui il sentierino incrocia una larga strada forestale: si prosegue verso destra.
Dopo questo primo bivio la larga strada forestale prosegue per un breve tratto, fino a raggiungere un piccolo cartello affossato nella neve. Qui è importante seguire il cartello, anche se apparentemente conduce in una traccia non battuta nel mezzo del bosco.
Inizialmente pensavo che si trattasse di un’indicazione del sentiero estivo, scegliendo così di procedere a camminare in salita lungo l’ampia forestale. Dopo un po’ di salita, controllando la carta in un’applicazione GPS, mi sono accorto che la direzione era errata, per poi tornare in discesa fino al bivio già incontrato.


Verso il Passo Pampeago
Dopo la deviazione per ritrovare il sentiero corretto, il percorso procede tranquillamente nel bosco: è veramente un piacere camminare nella neve fresca!


Si procede così in tranquillità nel bosco fino a raggiungere e costeggiare alcune piste da sci degli impianti di Obereggen. Si piega così leggermente verso destra seguendo una traccia che procede ora decisamente in salita lungo un canalino innevato tra gli alberi. Il punto di riferimento è comunque dato dai piloni della seggiovia, rispetto ai quali ci teniamo sempre sulla destra.
Il punto da raggiungere è la stazione di arrivo a monte della seggiovia, nei pressi della quale la vista si apre:

Nota: in questo tratto è necessario prestare attenzione per non incrociare o percorrere tratti nelle piste da sci. Ad inizio dicembre alcune piste erano ancora chiuse, però era comunque necessario procedere con cautela
Vetta della Pala di Santa con le ciaspole
Da qui comincia la parte finale impegnativa della salita, che ci condurrà fino alla vetta.
Fino a questo punto il sentiero proseguiva con qualche sali-scendi ed in falso-piano (ad eccezione dell’ultimo strappo verso la stazione a monte della seggiovia), per circa due ore di cammino nel bosco.
Ora proseguiamo in decisa salita sulla neve tenendo la direzione del segnavia 574.
Nota: se non trovate il cartello indicatore del sentiero, tenetevi sempre a destra appena fuori rispetto alle piste da sci che scendono dalla Pala. La direzione è in ogni caso facilmente intuibile.
Con la salita arrivano così anche le nuove viste panoramiche che caratterizzano questo splendido itinerario: cominciamo dal Lagorai e Pale di San Martino


La salita è resa veramente preziosa dalla vista su queste fantastiche cime innevate. Il sole si nasconde leggermente dietro ad una leggera coltre di nuvole ed il vento forte e freddo accompagna quest’ultimo tratto di salita. Si cammina infatti in “campo aperto” senza nessun riparo concesso dagli alberi.

Si raggiunge così la croce di vetta, con un percorso finale veramente suggestivo, con il vento che soffia forte e freddo sul viso.
Il panorama che si apre con una vista a 360° è veramente incredibile!



Termina così questo racconto di un itinerario con le ciaspole da Passo Lavazè alla vetta della Pala di Santa.
Se siete alla ricerca di altri itinerari con le ciaspole tra Val di Fiemme e Val d’Ega vi suggeriamo di leggere anche questo nostro articolo. Un’altra escursione con le ciaspole nelle vicinanze del passo Lavazè e della Pala di Santa: