In quest’angolo tranquillo della Val di Funes in inverno, troviamo la possibilità di vivere un’escursione invernale verso il Rifugio Halsl, situato ai piedi delle Odle di Eores. La Val di Funes, famosa per offrire le viste più belle verso le gettonate Odle che circondano il Sass Rigais, si addentra fino alla zona del Passo delle Erbe, dove troviamo invece le più “nascoste” Dolomiti delle Odle di Eores. Le pareti dolomitiche ci accompagneranno infatti nel corso di questa escursione invernale.
L’itinerario è complessivamente facile, con un dislivello contenuto, e può infatti essere percorso a piedi con o senza ciaspole, a seconda delle condizioni di innevamento. Un’escursione invernale che offre possibilità di ristoro al Rifugio Halsl, ed al tempo stesso occasioni di svago per i più piccoli. Partiamo!

Rifugio Halsl-Halslhütte e rifugio Schatzer: itinerario di un’escursione invernale
- dallo spiazzo situato qualche curva dopo l’incrocio Russis-Russiskreuz, nominato anche come parcheggio per il sentiero Günther Messner (trovate la posizione esatta qui sotto nell’articolo), seguiamo il sentiero 10 ed i cartelli che ci guidano fino al Rifugio Halsl-Hütte (1.866 m.), in 50 minuti di leggera salita su di una larga strada forestale nel bosco
- dal rifugio Halsl non proseguiamo dritti lungo la pista da sci di fondo, che conduce al Passo delle Erbe, ma svoltiamo indicativamente verso sinistra seguendo le indicazioni per il rifugio Schatzer (2.004 m.), che raggiungiamo in circa 1h e 10 minuti di facile salita nel bosco e tra distese innevate

Percorso totale:
- Dislivello: 370 metri in salita ed altrettanti in discesa
- Distanza: 7,2 chilometri
- Tempo di percorrenza: calcolate in totale circa 3 ore e mezza per il percorso completo andata+ritorno (pause escluse)
- Difficoltà: il percorso non presenta particolari difficoltà: il percorso nella prima parte è molto facile e si sviluppa su una comoda e larga strada forestale. Superato il rifugio Halsl il sentiero si restringe e si addentra in un piccolo boschetto. Da prestare particolare attenzione ai tratti eventualmente ghiacciati (sempre consigliati i ramponcini)
- Sicurezza, situazione neve e valanghe: il sentiero è molto tranquillo e non attraversa pendii ripidi o pericolosi. In ogni caso è sempre necessario consultare prima di partire per sicurezza la situazione delle neve e valanghe: per le zone di Trentino-Alto Adige e Tirolo, potete consultare questo sito https://avalanche.report/bulletin/latest
- ricordiamo inoltre l’obbligatorietà dal 1° gennaio 2022 di munirsi del kit pala+ARTVA+sonda per praticare attività fuori dalle piste da sci ed attività escursionistiche anche con racchette da neve, citando la norma, “in particolari ambienti innevati laddove, per le condizioni nivometeorologiche, sussistano rischi di valanghe”
- Punti di appoggio:
- il primo punto di ristoro è il rifugio Halsl (1.866 m.) aperto solitamente dal giorno di Natale in avanti. Poi, nel periodo post-festività, resta aperto sicuramente nei week-end mentre per i giorni infrasettimanali è sempre meglio contattare in anticipo il rifugio per accertarsi che sia effettivamente aperto (trovate i contatti nel loro sito web https://www.halslhuette.it/it)
- nel corso dell’itinerario si incontra poi il rifugio Schatzer (2.004 m.): quando siamo passati noi era chiuso (gennaio 2022) ma per conoscere i periodi di apertura e chiusura vi consigliamo di contattarli direttamente (qui il link al loro sito web http://www.schatzerhuette.com/)
Partenza verso il rifugio Halsl
Trovate il punto di partenza di questo itinerario nella mappa qui sotto, lungo la strada che sale da San Pietro in val di Funes. Si supera il parcheggio indicato come incrocio Russis-Russiskreuz, o “parcheggio per sentiero Günther Messner” qui su Google maps, dove è presente una fermata dell’autobus, e si prosegue per ancora tra curve/tornanti fino a trovare un ampio spiazzo sulla destra, da cui si notano vari cartelli che indicano la partenza di sentieri escursionistici.
Come anticipato, il sentiero segue una larga strada forestale di neve battuta nel bosco, che si percorre facilmente e senza grosse difficoltà. Il livello di innevamento non era tale da rendere necessario l’utilizzo delle ciaspole, ma in ogni caso è utile portarle per un’escursione invernale, sulla base delle condizioni delle neve.
Ci troviamo in un bosco che sorge ai piedi delle Dolomiti delle Odle di Eores, lungo il loro versante nord, pertanto nelle prime ore del mattino il sentiero è completamente in ombra. Chiaramente questo è un fattore da tenere in considerazione nelle gelide giornate invernali! (fattore a cui si può ovviare facilmente con la giusta attrezzatura e abbigliamento)
Il silenzio di una limpida giornata di gennaio ci accompagna con le nuvolette di vapore del nostro respiro:

Ogni tanto, la chiara roccia dolomitica spunta dal limitare degli alberi per mostrarsi con le sue punte rocciose dal profilo delle Odle di Eores.

Rifugio Halsl
Raggiungiamo così il rifugio Halsl in poco meno di un’ora, camminando in leggera salita: nell’ultimo tratto il sentiero di neve battuta si allarga, andando a sovrapporsi alla pista da sci di fondo (che a sua volta si sovrappone alla strada asfaltata che in estate conduce al Passo delle Erbe, mentre in inverno è chiusa al traffico).
Ci troviamo ancora nella zona in ombra, nonostante il sole sia ormai già in cielo da un bel po’. Decidiamo così di fare una prima breve sosta al rifugio per bere qualcosa di caldo, con la vista che ora spazia nel cielo azzurro verso la cima del Sass de Putia-Peitlerkofel (2.875 m.).

Il rifugio Halsl si presenta come un’accogliente e tipica struttura altoatesina di montagna, dove una pausa è sempre d’obbligo. In aggiunta alla possibilità di ristoro, il rifugio offre anche una possibilità di svago degna di nota per i più, e meno, piccoli: una pista di snow tubing, dove si può scendere lungo un pendìo innevato con dei gommoni a forma di ciambella!

Lasciamo il rifugio Halsl per proseguire il cammino verso il rifugio Schatzer: dal rifugio non si segue più la pista di sci di fondo ma si tiene la sinistra, arrivando al pendio dove si trovano i gommoni e proseguendo oltre, seguendo le tracce nella neve.
Dopo un breve tratto, ci troviamo di nuovo nel mezzo del bosco, questa volta però dal lato soleggiato della vallata, con il sole che sbuca tra le cime delle Odle:

Il sentiero si sviluppa in alcuni punti più ampio ed in altri più stretto nel bosco, sempre in leggera salita. Da qui la vista si apre ancora di più, mostrandoci tutto il profilo delle Odle di Eores al di sotto del sole:


Rifugio Schatzer
Il rifugio Schatzer si raggiunge così comodamente, nella sua splendida posizione panoramica:

Essendo il rifugio chiuso nel periodo di questa escursione, ci accomodiamo su una delle panchine di legno che si trovano lungo l’ultimo tratto di sentiero, per mangiare così i nostri panini. Il sole invernale riesce a regalarci dei caldi raggi per accompagnare il nostro pranzo!
Per il rientro, percorriamo lo stesso sentiero dell’andata, fermandoci nuovamente per una sosta al rifugio Halsl, ovviamente per un dessert ed un caldo bombardino, che non può mancare nel periodo invernale!
Una volta raggiunto il parcheggio, ripercorriamo poi con l’auto la strada della Val di Funes, ammirando al tramonto la vista verso le Odle “maggiori” (o semplicemente più conosciute) da Santa Maddalena: uno spettacolo sempre unico!

Termina così questo splendido itinerario di un’escursione invernale nelle Odle di Eores al rifugio Halsl: se questo articolo vi è piaciuto, lasciateci un commento qui sotto oppure seguiteci sui social (Instagram, Facebook, Pinterest)!
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Se siete poi alla ricerca di altri itinerari per ciaspolate invernali vi consigliamo di visitare questa sezione del nostro blog, dove abbiamo raccolto i percorsi di questa categoria:
Focus On Trips – Ciaspolate (cliccate qui)
Traccia GPS
Link per scaricare la traccia GPS del percorso di trekking invernale al rifugio Halsl e rifugio Schatzer in Val di Funes, sul portale outdooractive.com