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Escursione CAI a Merano 2000: con le ciaspole verso la Malga Waidmann

L’altipiano soleggiato di Merano 2000 custodisce un importante comprensorio sciistico ed escursionistico. Famoso innanzitutto per le sue piste da sci, l’altipiano sopra Merano presenta anche numerose occasioni per un’escursione invernale a piedi o con le ciaspole.

Da Merano si raggiunge facilmente quota 2.000 metri, da cui si snodano piste e sentieri escursionistici nel cuore delle Alpi Sarentine. La vista ci regala panorami incantevoli verso i Gruppi di Tessa, della Presanella, il Catinaccio, le Dolomiti di Brenta ed il massiccio dell’Ortles.

Tra le ciaspolate da fare a Merano, vi raccontiamo del facile sentiero invernale che conduce nel cuore del comprensorio alla Malga Waidmann, partendo da Falzeben. Abbiamo percorso questo itinerario con le guide del CAI – Club Alpino Italiano – di Bolzano, nell’ambito della giornata nazionale “Sicuri con la neve”, per la sensibilizzazione e prevenzione degli incidenti tipici della stagione invernale. Una giornata davvero interessante, in cui sono stati affrontati i principali temi che riguardano la neve, il manto nevoso, le valanghe e l’utilizzo degli strumenti di sicurezza come ARTVA, pala e sonda.

Partiamo!

vista catinaccio merano 2000
Viste dal sentiero 18A verso malga Waidmann: spunta il gruppo del Catinaccio con le sue cime più importanti. Da destra: la Roda di Vael, le Coronelle, Cima Catinaccio, le Torri del Vajolet, il Catinaccio d’Antermoia, i Denti di Terrarossa. In primo piano si nota invece l’Altipiano dello Sciliar con la sua iconica Punta Santner

Itinerario con le ciaspole da Falzeben alla Malga Waidmann a Merano 2000

  • L’itinerario parte dal parcheggio degli impianti sciistici di Falzeben (1.609 metri), da cui si segue il sentiero 14 che costeggia le piste da sci;
  • Lungo il sentiero 14 si raggiunge il rifugio Zuegg (1.766 m) e si prosegue verso il rifugio Parete Rossa (1.870 m), da cui si imbocca il sentiero 18;
  • Si seguono le indicazioni per la Malga Waidmann (1.998 m) prima sul sentiero 18 e poi sul 18A.

Percorso totale:

  • Dislivello: circa 400 metri di salita;
  • Tempo di percorrenza: circa 2 ore e mezza complessive per andata e ritorno, soste escluse;
  • Difficoltà: si tratta di un percorso semplice, senza tratti particolarmente difficili e dal dislivello non impegnativo.

Ci sono varie opzioni per percorre il sentiero: noi abbiamo scelto di camminare con le ciaspole, ma si può tranquillamente camminare anche solo con gli scarponi da montagna più ramponcini. Ovviamente dipende sempre dalle condizioni della neve. Nel periodo di gennaio in cui abbiamo svolto quest’escursione non si trovava molta neve fresca ed il sentiero era composto da neve battuta, quindi i ramponcini sarebbero bastati.

Partenza dagli impianti sciistici di Falzeben

Arriviamo a Falzeben in pullman, essendo partiti da Bolzano con tutti gli altri partecipanti all’escursione organizzata dal CAI. La partenza della nostra escursione con le ciaspole, Falzeben, si può raggiungere in auto in circa 20 minuti da Merano, come potete vedere dalla cartina qui sotto. Una volta arrivati a Falzeben, si può lasciare l’auto nel parcheggio ai piedi della partenza degli impianti sciistici.

Check dell’attrezzatura di sicurezza: ARTVA, pala e sonda

Prima della partenza ci raggruppiamo con le nostre guide ad ascoltare la prima spiegazione della giornata, che riguarda il controllo del funzionamento di tutta l’attrezzatura di sicurezza. Stiamo parlando del kit composto da ARTVA, pala e sonda. Un kit che non dovrebbe mai mancare nello zaino durante un’escursione invernale.

Il gruppo CAI di Bolzano alla partenza dell’escursione a Falzeben

L’ARTVA è l’Apparecchio di Ricerca dei Travolti in Valanga, e si tratta di un ricetrasmittente di segnale in radio frequenza (sempre a 457 kHz), attivabile in modalità di trasmissione e ricezione e da indossare all’interno dei capi di abbigliamento.

Prima della partenza di un’escursione, è necessario controllare che l’ARTVA di tutti i componenti del gruppo funzioni sia in trasmissione sia in ricezione. Da ricordarsi inoltre di caricare le batterie dell’apparecchio prima dell’escursione. In pratica la guida del gruppo attiva il proprio ARTVA in ricezione e verifica il riconoscimento degli altri ARTVA del gruppo passando vicino ad uno ad uno. Il “riconoscimento” tra i vari ARTVA avviene attraverso un segnale acustico che si amplifica a mano a mano che i due apparecchi si avvicinano (quello in ricezione e quello in trasmissione). Dopo il controllo, si parte tutti insieme, ricordandosi di mantenere l’ARTVA in trasmissione (mantenendolo in trasmissione facciamo in modo che il segnale continui ad essere emesso sempre, anche quando ci troviamo malauguratamente sotto una valanga). L’ARTVA infatti si deve utilizzare in ricezione solo in fase di ricerca di eventuali travolti.

Sentiero 14 verso Merano 2000 – il Picco Ivigna

Partiamo così verso Merano 2000 con le ciaspole lungo il sentiero 14, che si snoda vicino alle piste da sci. Attraversiamo subito uno splendido boschetto, dove i raggi del sole filtrano tra gli alberi, creando dei giochi di luce incantevoli.

ciaspole merano

Il sentiero procede così in tranquilla salita, attraversando in un punto le piste da sci. In questo tratto bisogna prestare molta attenzione nell’attraversare la pista, aspettando il momento giusto e senza esitazioni.

ciaspole merano 2000
Da Falzeben seguiamo il sentiero 14 verso Merano 2000

Dopo circa mezz’ora raggiungiamo il Rifugio Zuegg a 1.766 metri, da cui si comincia a vedere la cima del Grande Picco Ivigna (2.581 metri) ed il Piccolo Picco Ivigna (2.552 metri). Il Picco Ivigna, o Ifinger in tedesco, è la montagna che sovrasta Merano, un blocco di granito che si erge nelle Alpi Sarentine.

Poicco Ivigna ciaspole Merano
Il Rifugio Zuegg (1.766 m) con il Grande Picco Ivigna (2.581 m) ed il Piccolo Picco Ivigna (2.552 m) sullo sfondo a destra

Rifugio Parete Rossa-Rotwand

Proseguiamo lungo il sentiero 14 che ci porta nuovamente in mezzo al bosco e poi ad attraversare le piste da sci. Dopo circa 15 minuti di cammino in leggera salita arriviamo al Rifugio Parete Rossa, Rotwand in tedesco, a 1.870 metri. Ancora sullo sfondo il Picco Ivigna la fa da padrone, e ci scruterà dall’alto per tutto il resto della giornata.

rifugio rotwand merano
merano ciaspole rotwand
Il Rifugio Rotwand (1.870 m) con il Picco Ivigna sullo sfondo
cai bolzano picco ivigna
Gruppo CAI Bolzano con il Picco Ivigna sullo sfondo in mezzo al bosco

Valutazione della pericolosità di un pendio

Dopo una breve pausa, ricominciamo a camminare seguendo il sentiero 18 e ci fermiamo in un punto ad ascoltare una nuova spiegazione delle nostre guide del CAI. Questa volta proviamo ad effettuare una valutazione della pendenza del terreno vicino al sentiero.

Si tratta di una semplice procedura che ci permette di valutare la pericolosità o meno dei pendii su cui ci troviamo a camminare durante un’escursione invernale. Praticamente possiamo incrociare i nostri bastoncini da neve, in maniera tale che formino un angolo di 90° tra di loro. A questo punto teniamo un bastoncino vicino ai nostri piedi e l’altro invece lo spingiamo fino alla parete di neve. In questo modo vedremo un angolo formarsi tra la superficie del manto nevoso ed il nostro bastoncino. Generalmente i pendii poco ripidi, e tendenzialmente sicuri, sono quelli con un’inclinazione inferiore ai 30°. Da ricordare che l’inclinazione dei pendii in montagna si misura sempre in gradi, non in percentuale.

Valutazione dell’inclinazione di un pendio nevoso con l’uso dei bastoncini da trekking

Prova di utilizzo di pala e sonda

Ad un certo punto ci fermiamo su di un pendio poco ripido vicino al sentiero per una prova di utilizzo della pala e della sonda, le due componenti che insieme all’ARTVA costituiscono il kit di sicurezza. Utilizzando le pale scaviamo una piccola buca fino ad arrivare al manto erboso. Una guida del gruppo CAI comincia così un’interessante spiegazione riguardante il manto nevoso.

Praticamente il manto nevoso è composto da vari strati che si possono riconoscere tramite l’utilizzo della sonda. Provando infatti a sondare si sentiva il primo strato più duro, poi uno strato intermedio morbido e poi ancora un ultimo strato duro prima di arrivare al terreno. Si trattava delle uniche due grandi nevicate della stagione: la prima di novembre e la seconda prima di Natale. Tra le due c’era lo strato intermedio, più morbido, costituito da neve che ha subito dei fenomeni di metamormisfo, ossia si è modificata ed ha cominciato a sciogliersi, o, più precisamente, i suoi cristalli di neve hanno cominciato ad arrotondarsi nelle loro punte. Questo strato di separazione intermedio tra nevicate è proprio quello che può provocare le valanghe, nel caso in cui il pendio sia caratterizzato da pendenze marcate (sopra i 30°).

cai bolzano merano 2000

Malga Waidmann

sentiero 18 merano 2000 ciaspole
Sentiero 18A verso malga Waidmann

Proseguiamo a camminare e dopo altri 20 minuti arriviamo al termine dell’escursione con le ciaspole alla Malga Waidmann, a 1.998 metri di altitudine, seguendo un tratto del sentiero 18A nel cuore di Merano 2000. Qui pranziamo e ci prepariamo per il ritorno, dopo esserci scaldati un po’ all’interno della malga con thè caldi e bombardini! La giornata infatti era abbastanza ventosa e la temperatura esterna arrivava facilmente a -5°C.

Nel frattempo, la vista si apre su numerosi gruppi montuosi e trascorriamo un po’ di tempo a scattare varie foto.

vista catinaccio merano 2000
Viste dal sentiero 18A: spunta il gruppo del Catinaccio con le sue cime più importanti. Da destra: la Roda di Vael, le Coronelle, Cima Catinaccio, le Torri del Vajolet, Catinaccio d’Antermoia, i Denti di Terrarossa. In primo piano si nota invece l’Altipiano dello Sciliar con la sua iconica Punta Santner
merano 2000 ciaspole
A sinistra la Cima Tosa (3.173 metri), la seconda vetta più alta delle Dolomiti di Brenta. Poi, continuando verso destra, in primo piano il Monte Luco (2.434 metri), e più indietro la Cima Presanella (3.556 metri) la vetta più alta del gruppo dell’Adamello e della Presanella. Poi notiamo la Punta Taviela (3.612 metri) nel gruppo dell’Ortles-Cevedale.

Il ritorno si svolge lungo lo stesso sentiero dell’andata, impiegando circa un’oretta camminando in discesa. Al termine del percorso concludiamo la giornata con le ultime dritte e consigli delle nostre guide, tra cui quello di ricordarsi che per ogni emergenza bisogna sempre chiamare il soccorso alpino al nr. 112.

Merano ciaspole CAI
Il gruppo CAI di Bolzano lungo il sentiero 18A in basso a destra: sullo sfondo il gruppo della Presanella ed il Gruppo Ortles
escursione invernale merano 2000
Lungo il ritorno verso Falzeben: in lontananza al centro si nota la Cima Tosa (3.173 metri)

E’ stata proprio una bella ed interessante escursione con le ciaspole nella zona di Merano tra le Alpi Sarentine. Ci siamo iscritti al gruppo CAI di Bolzano, di cui ringraziamo le preparatissime guide, proprio per partecipare a questo genere di escursioni, istruttive ed interattive: c’è sempre qualcosa da imparare in montagna!

Sempre tra le Alpi Sarentine, vi possiamo consigliare anche l’itinerario con le ciaspole al Corno del Renon: Escursione con le ciaspole sul Corno del Renon da Pemmern (cliccate qui)

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