Il sentiero di trekking che conduce al monte Seceda rappresenta una porta di accesso ad uno dei punti panoramici più famosi e fotografati di tutta la Val Gardena e delle Dolomiti in generale! La vista panoramica dal monte Seceda verso le cime dolomitiche delle Odle è qualcosa di unico. Verdi pendii obliqui che salgono verso il cielo e si interrompono all’improvviso, spezzati da pareti, precipizi rocciosi e torri slanciate di roccia dolomitica. Uno spettacolo della natura! Ci troviamo nel Parco Naturale Puez-Odle, tra la Val Gardena e la Val di Funes, in provincia di Bolzano, in uno dei luoghi più iconici delle Dolomiti.

Dai verdi prati dell’alpe del monte Seceda ammiriamo le verticali ed aguzze cime dolomitiche delle Odle da una prospettiva talmente particolare da restare ammaliati. Per non parlare poi del panorama a 360 gradi, che ci permette di raggiungere con la vista tanti gruppi dolomitici. Sciliar, Catinaccio, Sassolungo, Sella, Puez, Marmolada, Tofane, Pelmo, fino alle Pale di San Martino. Per non parlare poi dell’Ortles, Lagorai, Gruppo dell’Adamello, le Zillertaler Alpen e Stubaier Alpen: insomma, un vero e proprio balcone panoramico da non perdere assolutamente!
Il monte Seceda si raggiunge dalla Val Gardena, da Ortisei e da Santa Cristina, tramite varie funivie o seggiovie, di cui scriveremo al termine di questa pagina. Nell’articolo vi raccontiamo invece del sentiero di trekking, per raggiungere il monte Seceda a piedi e senza funivia, direttamente da Santa Cristina in Val Gardena. Partiamo!
Itinerario di trekking dalla Val Gardena (Santa Cristina) a Seceda
- da Santa Cristina di Val Gardena si raggiunge il parcheggio di Praplan-Cristauta (trovate la posizione esatta appena qui sotto nell’articolo). Dal parcheggio si segue il sentiero numero 4 che conduce al Col Raiser in circa un’ora e 20 minuti;
- da Col Raiser si segue invece il sentiero nr. 1A fino alla Baita Troier (40 minuti) e poi lungo il sentiero nr. 1 fino al monte Seceda (30 minuti).
Percorso totale:
- Dislivello: 760 metri in salita ed altrettanti in discesa
- Distanza: 12 chilometri complessivi
- Tempo di percorrenza: calcolate in totale circa 2 ore e mezza per l’andata e 2 ore per il ritorno in discesa (pause escluse)
- Difficoltà: il percorso non presenta particolari difficoltà. Il dislivello è medio ma la camminata si svolge sempre su sentiero agevole o su larghe strade forestali sterrate fino al monte Seceda

Come raggiungere Seceda a piedi dalla Val Gardena: partenza dal parcheggio di Praplan
Il punto di partenza dell’escursione verso Seceda è il parcheggio di Praplan-Cristauta a Santa Cristina di Val Gardena (trovate la posizione nella mappa qui sotto.) Santa Cristina si trova tra gli altri due centri abitati principali della Val Gardena, Ortisei e Selva di Val Gardena (raggiungibile in auto in circa 45 minuti da Bolzano). Alternativamente la Val Gardena si raggiunge anche con i mezzi pubblici. Si arriva in treno fino a Bolzano, da cui poi partono diversi collegamenti autobus. Questi sono gestiti anche da Trenitalia tramite il servizio Freccialink (trovate maggiori informazioni a questo link di valgardena.it)
Presso il parcheggio di Praplan si può lasciare l’auto. Segnaliamo che, indicativamente, da fine luglio fino a fine agosto il parcheggio è a pagamento (gratuito nel resto dell’anno).
Sentiero di trekking nr.4 dalla Val Gardena verso Seceda
La partenza di tutti i sentieri è ben segnalata da molti cartelli: noi seguiamo il segnavia nr. 4 che ci conduce verso il Col Raiser. Il sentiero procede in leggera salita in un boschetto intervallato da alcuni spiazzi di un verde splendente, illuminati dai primi raggi di sole del mattino.
La vista comincia ad aprirsi subito verso le prime cime e gruppi dolomitici: il gruppo di Sassolungo e Sassopiatto insieme al Catinaccio-Rosengarten ed allo Sciliar.


Partiamo molto presto ed infatti non incontriamo quasi nessuno in questo tratto di sentiero. Se non fosse per una serie di numerose lumache che, approfittando dell’umidità delle prime ore del mattino, sgusciano piano piano attraversando il sentiero. Facciamo così molta attenzione a non calpestarle, visto che si confondono con i sassolini!


Continuando a salire nel bosco raggiungiamo un grande spiazzo verde, da cui vediamo già la nostra meta del trekking verso il monte Seceda. Qui si trovano alcune baite di legno e tanti piccoli chalet, in uno scenario incantevole. Inoltre, alla sinistra del Sassolungo, ora compare anche il gruppo del Sella:


Sentiero 1A verso Baita Troier, al cospetto delle Odle e Seceda
Seguiamo ancora il sentiero 4 verso Col Raiser, incrociando numerose strade sterrate (utilizzate dai mezzi dei proprietari di rifugi, chalet e baite).
Seguiamo successivamente i segnavia indicatori verso la Baita Troier, proseguendo a camminare lungo una strada sterrata. Ora la vista si concentra sulle cime dolomitiche del gruppo delle Dolomiti di Puez:



Così la Baita Troier (2.250 m) si ragginge dopo circa 40 minuti dal Col Raiser (2.106 m). La vista dalla baita è, ancora una volta, mozzafiato!

Sentiero 1 con la salita per raggiungere il monte Seceda
Proseguiamo nuovamente in salita seguendo il sentiero 1 che ora diventa più stretto ma sempre molto agevole, attraversando i prati dell’alpe. Lasciandoci alle spalle i verdi prati dell’alpe Seceda, comincia a profilarsi davanti ai nostri occhi lo scenario che tanto avevamo ammirato precedentemente dalle foto online. Compaiono così le punte aguzze delle Odle.


Arriviamo così alla cima del monte Seceda, a 2.519 metri di altitudine, dopo circa due ore e mezza di cammino nel sentiero di trekking da Santa Cristina.
Una volta arrivati, restiamo per molto tempo ad ammirare il panorama, scattando veramente tante foto! Il profilo delle Odle è inconfondibile: la prima punta in alto a destra della Grande Fermeda (2.814 m), seguita subito dalla cima più aguzza del Sas de Mesdi (2.762 m) e dalla Gran Odla (2.832 m). Le cime ricordano un unico irto blocco di roccia sedimentaria, la cui accentuata inclinazione del versante sud si contrappone al ripido ed improvviso ghiaione del versante nord, tipico elemento del paesaggio dolomitico.
A fare da sfondo naturalmente le cime di Sass Rigais (3.025 m) e Furchetta (2.842 m), sempre nel gruppo delle Odle.



E’ interessante osservare gli strati di roccia sedimentaria scura che si vedono in primo piano sulla destra (foto qui sopra). Il loro contrasto è acceso con il verde dei pendii che si sviluppano sul versante inclinato e con esposizione verso sud. La roccia sedimentaria ricorda la storia della formazione delle Dolomiti, come potete leggere più in dettaglio in questo nostro articolo (Come si sono formate le Dolomiti: dagli atolli corallini al minerale dolomite (cliccate qui).
Proprio le Dolomiti sono rocce sedimentarie organogene, formatesi dal deposito dell’attività organica di molluschi, coralli e spugne. Questi formano una sorta di “piattaforma” carbonatica, a base di calcite, grazie ai loro resti di gusci o scheletri calcarei. Ed è proprio la struttura di base millenaria di queste rocce e il loro successivo mutamento che determina il loro alto grado di rigidità. Ciò ha portato alla formazione di fratture e pendii accidentati fatti di torri e pareti verticali con mantelli detritici alla loro base. Sono proprio gli elementi tipici ed inconfondibili del paesaggio dolomitico.


Tornando alla nostra escursione di trekking a Seceda, vi segnaliamo che in cima si trova inoltre un vero e proprio balcone panoramico. Troviamo una bella struttura esplicativa con tutti i nomi delle montagne che ci circondano: una splendida idea! Mi è sempre piaciuto conoscere i nomi delle cime delle montagne che visitiamo, e resterei a studiare questo cartello per ore! Se non fosse per il vento gelido che si alza nella tarda mattinata, che ci ricorda che è arrivata l’ora di pranzare con i nostri panini al sacco!

Da questa foto qui sopra si nota il cartello con i nomi delle montagne, veramente dettagliato e realizzato in una struttura metallica a cerchio, per abbracciare tutta la vista a 360 gradi.
In questo caso nella foto qui sopra si vede una porzione del cartello, dedicata alle cime del Catinaccio-Rosengarten, che ci ricorda la nostra prima escursione di trekking di 2 giorni in quel gruppo dolomitico, verso il Lago d’Antermoia e le mitiche Torri del Vajolet, super consigliata! (Trekking Torri del Vajolet-Rifugio Re Alberto I-Passo Antermoia: anello di 2 giorni nel gruppo del Catinaccio (cliccate qui).
Dopo il pranzo, cominciamo a scendere lungo lo stesso sentiero dell’andata. Per il ritorno si impiegano circa 2 ore.

Come raggiungere Seceda dalla val Gardena: alternative
Come detto all’inizio dell’articolo, il punto panoramico di Seceda può essere raggiunto anche tramite cabinovia+funivia. Qui di seguito vi riportiamo alcuni siti utili se volete valutare questa opportunità, anche se il prezzo per i biglietti di andata e ritorno sono decisamente elevati:
- da Ortisei: cabinovia Ortisei-Furnes + funivia Furnes-Seceda (per maggio info visitate questo sito https://www.seceda.it/it/estate#preise – circa 34€ a testa per gli adulti, biglietto andata/ritorno)
- da Santa Cristina: in questo caso si tratta di un’opzione intermedia, con cabinovia da Santa Cristina fino al Col Raiser (trovate maggiori info a questo sito http://www.colraiser.it/it/ – 21€ a testa per gli adulti, biglietto andata/ritorno) e poi da Col Raiser potete seguire l’itinerario che abbiamo descritto sopra (quindi circa 1 ora e 10 minuti di facile sentiero)
Escursione al monte Seceda ed altre escursioni/trekking imperdibili in Val Gardena
Un itinerario di trekking verso Seceda è sicuramente una delle esperienze da non perdere se si visita la Val Gardena! Se questo articolo vi è piaciuto, lasciateci un commento qui sotto oppure seguiteci sui social (Instagram, Facebook, Pinterest)!
Se siete alla ricerca di un altro percorso di trekking panoramico in Val Gardena, non potete assolutamente perdervi la salita alla cima del Sassopiatto: Trekking dal Passo Sella alla cima del Sassopiatto (cliccate qui) . Oppure un altro “classico” per immergersi nelle ambientazioni dolomitiche “da urlo” tra torri di roccia e pinnacoli aguzzi è la salita al rifugio Puez: Trekking al Rifugio Puez da Passo Gardena (cliccate qui)
Qui invece trovate numerosi altri spunti per camminate, escursioni, trekking in Val Gardena nella nostra sezione del sito dedicata: Focus On Trips – Dolomiti – Trekking ed escursioni in Val Gardena
Infine siete alla ricerca di consigli relativi all’attrezzatura per i trekking estivi? Qui siete nel posto giusto: Focus On Trips – Recensioni e consigli di attrezzatura da trekking
Traccia GPS del trekking a Monte Seceda
- link per scaricare la traccia GPS del percorso di trekking dalla Val Gardena a Seceda, sul portale outdooractive.com
- anteprima dal portale Komoot:
Splendide foto e descrizione dettagliata. Cosa chiedere di più? Essere lì
Grazie mille Luca per il tuo commento 🙂 ti auguriamo di andarci!
Ciao, grazie per la descrizione dettagliata. Ti chiediamo una cosa: fra 10 giorni saremo con la famiglia in val di funes. L’escursione che tu proponi è davvero interessante, secondo te i nostri bimbi di 3, 5 anni, 9 e 12 riuscirebbero a farla? Non volevamo prendere le seggiovie. Grazie saluti Stefania
Ciao, grazie mille per il commento! Certo, è un percorso fattibile e molto semplice perché il sentiero si svolge su una larga stradina sterrata. Tuttavia il dislivello è comunque medio-alto (850 metri di salita) e potrebbe pertanto essere un percorso lungo per i bimbi più piccoli (3 anni), ma ci sono veramente tante baite e malghe dove è possibile fermarsi, riposarsi ed eventualmente riprendere l’escursione 🙂
Buongiorno e complimenti per l’articolo!
Secondo voi vale la pena fare questa escursione anche a fine ottobre o fa troppo freddo?
Ciao e complimenti per l’articolo, da tempo sono innamorata di questo luogo e leggere le tue parole mi ha fatto venire ancora più voglia di organizzare la mia prossima avventura!
Ti chiedo un consiglio: è troppo tardi andarci a fine ottobre?
Ciao Arianna, grazie mille davvero per il commento! Seceda è proprio un luogo incredibile. Per quanto riguarda le condizioni di fine ottobre, dipende molto dalla situazione. In alcuni anni il meteo è stato soleggiato e abbastanza mite fino a fine ottobre, mentre in altri anni già da metà ottobre sono arrivate le prime forti nevicate. In linea di massima dovrebbe essere possibile, chiaramente con abbigliamento adeguato a temperature autunnali. In ogni caso sono sempre le condizioni meteo dei giorni prima dell’escursione a darci la decisione definitiva!
Complimenti per la descrizione molto chiara, interessante ed esauriente.
Ci verrò senz’altro.
Grazie mille Armando per il tuo commento! Ci fa piacere che il nostro articolo ti sia stato utile!
Ciao! Innanzitutto è meraviglioso.
Il 01/05 è ancora troppo presto per fare questa escursione secondo te?
Grazie mille
Ciao Silvia, grazie per il commento! dipende, in questo periodo primaverile è difficile fare previsioni perché le nevicate sono tornate abbastanza frequenti così come anche i repentini rialzi termici. Attualmente, guardando alcune webcam online, il paesaggio a Seceda è completamente imbiancato 🙂 può essere comunque fattibile la salita ma bisogna prestare molta attenzione: le piste da sci sono chiuse (così come anche tendenzialmente malghe e rifugi in questo periodo) quindi non è garantito che si riesca a trovare un sentiero al 100% di neve battuta. In ogni caso, per prendere una decisione finale, ti consiglio di contattare un ufficio turistico in zona (per es. di Ortisei) per farti dare informazioni più accurate e aggiornate. Altra considerazione: se invece vuoi ammirare il panorama in versione “verde” ed “estiva” come quello che vedi nelle foto di questo articolo, allora ti confermo subito che è troppo presto per andare.