Il sentiero di trekking che porta al Rifugio Puez rappresenta una porta di accesso allo splendido paesaggio roccioso del gruppo delle Dolomiti di Puez. Il Rifugio Puez, situato a 2.475 metri di altitudine, è raggiungibile dal famoso Passo Gardena, punto di collegamento tra la Val Gardena e la Val Badia, in provincia di Bolzano. Ci troviamo nel gruppo delle Dolomiti Puez-Odle, caratterizzato da ambienti rocciosi estremamente scenografici, e da una vista incredibile verso i vicini gruppi di Sella e Sassolungo.
Tra le cose da fare se vi trovate in Val Gardena o in Val Badia, il sentiero di trekking che parte dal Passo Gardena vi condurrà nel bel mezzo di un panorama roccioso veramente emozionante, con torri di roccia aguzze tipiche dei paesaggi dolomitici. Inoltre, il sentiero attraversa l’altopiano roccioso dall’aspetto lunare che è una delle peculiarità del gruppo del Puez, insieme a scorsi magnifici sulle vette delle Dolomiti circostanti. Partiamo!

Itinerario di trekking da Passo Gardena al Rifugio Puez
- da Passo Gardena (2.121 m.) si segue il sentiero numero 2, ben segnalato, che conduce prima in leggera salita verso il Rifugio Jimmy (2.222 m.) e poi con una salita più decisa verso la Forcella Cier (2.467 m.), raggiungibile in circa 1 ora dal Passo Gardena
- si continua a seguire il sentiero numero 2 in leggera discesa con seguente risalita verso la Forcella de Crespeina (2.527 m. – 30 min. da Forcella Cier). A questo punto si può proseguire sul sentiero 2 verso il Lago de Crespeina e Rifugio Puez, oppure si può prendere una deviazione sul sentiero 2A che porta alla cima del Sas Ciampac (2.666 m.) per poi ricongiungersi successivamente al sentiero 2. (questa deviazione allunga il percorso verso il rifugio Puez di circa 30 minuti).
- dalla Forcella de Crespeina seguiamo così il sentiero 2A che ci porta in salita fino al Sas Ciampac (2.666 m.) in circa 1 ora
- dal Sas Ciampac si scende poi sul sentiero 2A e si raggiunge in 30 min. la Forcella de Ciampei (2.366 m.), riprendendo il sentiero 2, che seguiamo fino al Rifugio Puez, per gli ultimi 40 minuti di cammino
- per il ritorno dal Rifugio Puez al Passo Gardena, seguiamo sempre il sentiero 2, senza percorrere di nuovo la deviazione lungo il 2A
Percorso totale:
- Dislivello: 1.050 metri in salita ed altrettanti in discesa
- Distanza: 13,5 chilometri.
- Tempo di percorrenza: nel caso del nostro itinerario, che comprende la deviazione all’andata lungo il sentiero 2A, calcolate in totale circa 3 ore e 40 minuti per l’andata e 2 ore e mezza per il ritorno (considerate circa 6 ore totali stando larghi, escluse le pause)
- Difficoltà: il percorso non presenta particolari difficoltà. Il dislivello è abbastanza elevato ma viene affrontato gradualmente dal sentiero e non ci sono tratti particolarmente faticosi. Da prestare attenzione lungo il tratto che precede la salita verso il Sas Ciampac, dove il sentiero è un po’ più esposto, ma senza difficoltà particolari.
Partenza da Passo Gardena
Il punto di partenza dell’itinerario è Passo Gardena (2.121 metri), distante circa 20 minuti di auto da Selva di Val Gardena (in provincia di Bolzano). Presso il passo sono presenti alcuni piccoli parcheggi a pagamento (tariffa estate 2021: 6 € al giorno), ma in generale nei week-end centrali del periodo estivo è consigliabile evitare di salire al passo con la propria auto. Questo anche in un’ottica di riduzione del traffico e afflusso di auto sui passi dolomitici, che negli ultimi anni ha raggiunto livelli troppo elevati.
Per questo è possibile affidarsi alla rete di trasporto pubblico, lasciando l’auto:
- a Selva di Val Gardena oppure Ortisei, se si arriva dalla Val Gardena
- a Corvara o Colfosco, se si arriva dalla Val Badia
Da queste località si può poi raggiungere il Passo Gardena tramite autobus, i cui orari si trovano su questa pagina web https://www.valgardena.it/it/orari-dei-pullman-pubblici/ (linea 473 Val Gardena-Passo Gardena, Val Badia).
Una volta raggiunto il Passo Gardena, il sentiero di trekking verso il Rifugio Puez comincia il suo percorso su di una larga e comoda strada sterrata, che regala già splendidi panorami verso le pareti rocciose delle Dolomiti: verso nord il Gruppo del Cir, e a sud il Gruppo del Sella e il Sassolungo.


Paesaggio dolomitico: verso Forcella Cier
Dal Passo Gardena si procede molto tranquillamente su comodo sentiero sterrato fino al Rifugio Jimmy (2.222 m.): da qui comincia il sentiero vero e proprio, che si sviluppa in salita lungo il fianco detritico delle torri del Cir e a mano a mano che si guadagna quota il paesaggio roccioso diventa sempre più affascinante, regalando scorci emozionanti.



Il sentiero 2 si sviluppa su roccette risalendo il ghiaione per poi addentrarsi nell’incredibile scenario roccioso del Cir. Tutto ad un tratto ci troviamo infatti nel cuore di un bacino roccioso, disseminato di torri aguzze e detriti dolomitici dalle varie forme. Attraversiamo così uno dei tratti di sentieri più belli e scenografici delle Dolomiti, camminando al fianco di queste torri e speroni rocciosi.


Alcuni stretti tornanti ci permettono di salire di quota, fino a raggiungere i 2.467 m. della Forcella Cier, da cui ammiriamo il sentiero appena percorso. Gli speroni rocciosi, i ghiaioni dolomitici e le torri del gruppo del Sella sullo sfondo ci regalano un panorama mozzafiato:


Guardando in avanti invece restiamo colpiti dall’imponente parete ad altezza continua del Mont Seura (2.548 m.), che fa quasi da muraglia verso il gruppo del Puez.

Al centro invece, la Val de Chedul si apre con il suo sentiero che si ricollega fino a Selva di Val Gardena.

Forcella de Crespeina e Sas Ciampac

Dalla Forcella Cier il sentiero scende brevemente, raggiungendo dei piccoli prati puntellati da numerosi detriti rocciosi. Da qui cominciando a snodarsi nuovamente dei tornanti molto stretti, che permettono di salire fino alla Forcella de Crespeina (2.527 m.). Il panorama si ampia sempre di più, arrivando fino all’iconica Punta Santner dello Sciliar, che svetta sull’Alpe di Siusi.

Proseguendo sul sentiero 2, la Forcella de Crespeina ci permette di raggiungere con lo sguardo il Puez e le sue principali cime, al termine del roccioso e scenografico altopiano lunare.

Dalla forcella scegliamo di proseguire lungo il sentiero 2A, prendendo la deviazione che conduce in salita alla cima del Sas Ciampac (restando sul sentiero 2 invece si scende al Lago de Crespeina e si raggiune poi il rifugio Puez in meno tempo, considerate 30 minuti in meno sul tempo totale dell’escursione).
La salita verso il Sas Ciampac si percorre su uno stretto sentiero roccioso:


Lungo la salita verso il Sas Ciampac si incontrano notevoli scorci panoramici, nel nostro caso parzialmente coperti da nuvole in formazione nel corso della mattinata. Nonostante ciò, il panorama si apre su tutta la Val Badia ed il gruppo del Sella. In questo tratto di sentiero è necessario procedere con attenzione perchè sulla cima del Sas Ciampac le pareti scendono molto ripide (meglio ammirare il panorama senza sporgersi troppo!)


Dopo aver raggiunto il Sas Ciampac, il sentiero 2A scende decisamente tra le rocce fino a ricongiungersi con il sentiero di trekking numero 2 verso il Rifugio Puez. Anche in questo tratto la varietà rocciosa dolomitica ci regala scorci panoramici veramente incredibili.


Rifugio Puez
Una volta ritrovato il sentiero 2, resta da percorrere l’ultimo tratto tra vari sali-scendi non troppo accentuati fino al Rifugio Puez, che sorge in uno splendido anfiteatro roccioso alla base del Col de Puez:

Il Rifugio Puez è di proprietà della sezione CAI di Bolzano, che lo ricostruì nel 1982 (la prima versione del rifugio risale al 1889). Un rifugio molto spazioso che si trova sul percorso della famosa Alta Via numero 2 delle Dolomiti.
Ci fermiamo così nei pressi del rifugio Puez a mangiare i nostri panini come pranzo al sacco da trekking, per poi goderci i raggi del sole di nuovo spuntato tra le nuvole, sedendoci con una birra sulle panchine della terrazza del rifugio.
Decidiamo di rientrare dopo una pausa prolungata al rifugio: il sole viene nuovamente nascosto dalle nuvole, che si avvicinano sempre più minacciose e cominciano a brontolare, portando l’eco di un temporale lontano.
In questo modo acceleriamo il passo e rientriamo sempre sul sentiero 2 fino al Passo Gardena, percorrendo anche il tratto vicino al lago de Crespeina che all’andata non avevamo percorso a causa della deviazione sul sentiero 2A.


Il Lago de Crespeina (2.374 m.)
Nonostante le nuvole minacciose, riusciamo a rientrare al Passo Gardena camminando solo per un breve tratto sotto alla pioggia e ad una grandine molto leggera, fermandoci per un ultima pausa al rifugio Jimmy vicino al passo Gardena per una buona fetta di Linzertorte come merenda!
Un itinerario di trekking verso il Rifugio Puez è sicuramente una delle esperienze da non perdere se si visita la Val Gardena o la Val Badia! Se questo articolo vi è piaciuto, lasciateci un commento qui sotto oppure seguiteci sui social (Instagram, Facebook, Pinterest)!
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Sono andata qui, due week fa, partendo da Corvara, ma devo sicuramente rifarlo anche dal Passo Gardena. Che meraviglia!
Grazie mille Lara per il commento 🙂 il sentiero dev’essere stato bellissimo anche con la salita da Corvara!
Ho fatto proprio ieri una parte del sentiero salendo dal Passo Gardena. Sono arrivato alla Forcella del Cier, Poi nuvoloni neri e bassi mi hanno fatto rientrare al Passo. Paesaggio roccioso davvero spettacolare, sicuramente farò il sentiero completo a breve.
grazie per la condivisione! Sicuramente un paesaggio roccioso incredibile e mozzafiato, con scorci e viste panoramiche dolomitiche!
La salita/discesa Rifugio Puez/Passo Gardena è fattibile anche con 2 bambini di 5 e 8 anni? Grazie
Ciao! diciamo che non ci sono tratti particolarmente difficili/esposti/attrezzati quindi in linea di massima si tratta di un percorso caratterizzato da un normale sentiero di montagna (escludendo la salita al Sas Ciampac leggermente più esposta con sentiero stretto). Il tema a cui fare attenzione è più che altro il dislivello in salita e la durata oraria complessiva non trascurabili, e su questo punto dipende molto dal livello di allenamento dei bambini e dalla loro abitudine al cammino in montagna (dati soggettivi). In merito a fattori oggettivi non ci sono invece particolari difficoltà da segnalare.