Il sentiero di trekking dal Passo Manghen al Lago delle Stellune ci porta nel cuore della catena montuosa del Lagorai. Questo gruppo montuoso del Trentino orientale si colloca tra la Val di Fiemme, Valsugana e la Val di Primiero, sviluppandosi per circa 70 km in un territorio di numerose foreste, pascoli, laghi e torrenti. Il Lagorai si distingue nettamente dalle vicine Dolomiti delle Pale di San Martino: la catena non presenta infatti forme ed architetture rocciose notevoli e dai colori chiari ed attraenti come le classiche Dolomiti, ma la sua bellezza si ritrova nel paesaggio incontaminato, dove l’unica traccia di intervento umano è quella relativa alle attività di alpeggio.
Il paesaggio incontaminato e la poca frequentazione, fanno del Lagorai una catena incredibilmente affascinante, caratterizzata anche da numerosissimi specchi e laghetti alpini. Proprio il nome Lagorai deriva dal termine “aurai”, di una lingua indoeuropea , la cui radice “aur” significa “spazio erboso attorno all’acqua”.
In questo articolo vi racconteremo di 2 giorni di trekking trascorsi tra il Passo Manghen ed il lago delle Stellune, dormendo in tenda nei pressi del lago: il Lagorai è proprio lo scenario più adatto a fare da sfondo a trekking di più giorni pernottando in tenda. Partiamo!
Itinerario dal Passo Manghen al Lago delle Stellune
Giorno 1:
- da Passo Manghen (2.047 m.), che collega Valsugana e Val di Fiemme, seguiamo il sentiero 322A verso il Lago delle Buse e proseguiamo poi verso il Pian delle Fave;
- da Pian delle Fave (2.160 m.) seguiamo il sentiero 322 fino a Forcella del Montalon (2.133 m.) e poi Forcella Valsorda (2.256 m.);
- dalla Forcella Valsorda scendiamo leggermente lungo il sentiero 318 fino al Lago delle Stellune (2.099 m.);
- Dislivello: 600 metri di dislivello in salita e 440 in discesa;
- Distanza: 9 km;
- Tempo di percorrenza: circa 4 ore;
Giorno 2:
- dal Lago delle Stellune ci dirigiamo in salita vero la Forcella di Val Moena (2.294 m.) lungo il sentiero 321;
- dalla Forcella seguiamo il sentiero 317 che ci riporta alla Forcella Valsorda e poi di nuovo al Lago delle Stellune lungo il sentiero 318 come il giorno precedente;
- per tornare al Passo Manghen, dal lago delle Stellune scendiamo a Malga Cazzorga (1.845 m.) e poi proseguiamo lungo il sentiero 362 che ci riporta in salita alla Forcella dei Montalon (da qui torniamo al Passo Manghen tramite il percorso 322 e 322A come all’andata).
- Dislivello: 700 metri di dislivello in salita e 800 in discesa;
- Distanza: 11 km;
- Tempo di percorrenza: 4 ore e mezza;
Il sentiero non presenta particolari difficoltà, ad eccezione del tratto roccioso che precede l’arrivo alla Forcella Valsorda. In questo tratto il sentiero si sviluppa interamente su roccia, nella pietraia scoscesa sovrastante il lago. Ad ogni modo, con molta attenzione e con passo fermo, è importante appoggiare sempre i piedi in punti sicuri e non scivolosi.
L’itinerario completo che abbiamo appena riassunto può ovviamente anche essere percorso in un’unica giornata: noi abbiamo preferito dividerlo in due giorni, partendo in tarda mattinata dal Passo Manghen, perchè il nostro obiettivo era quello di dormire in tenda nei pressi del lago Stellune.
Partenza da Passo Manghen
Il Passo Manghen si trova alla quota di 2.047 metri di altitudine ed è raggiungibile in auto attraverso una stretta strada caratterizzata da numerosi tornanti. Nel percorrere questa strada in auto, prestiamo attenzione ai vari punti di incrocio e proseguiamo abbastanza lentamente, visto che il passo è frequentato d’estate da molti motociclisti.
Il Passo Manghen si trova in Provincia di Trento e collega Borgo Valsugana a sud con Molina di Fiemme a nord, collegando la Valsugana alla Val di Fiemme. Una volta raggiunto il Passo Manghen, troviamo un posteggio nei pressi del rifugio Passo Manghen, dove è possibile lasciare l’auto gratuitamente.
Da Passo Manghen troviamo facilmente una mappa con dei cartelli indicatori che segnalano l’inizio dei sentieri: seguiamo così il sentiero 322A, che ci conduce come prima tappa al lago delle Buse.

Lago delle Buse
Il sentiero comincia tranquillamente a snodarsi in leggera discesa, mantenendosi in vista della strada che abbiamo percorso in auto per raggiungere il passo Manghen dalla Val di Fiemme.

In questo tratto i sentiero si sviluppa tra il fianco roccioso del porfido del Monte Manghen, nei pressi di una fitta vegetazione di rododendri di bassa altezza, tra cui spicca all’improvviso la forma dell’Eterno: un tronco di pino cembro dai rami smussati che è slanciato verso il cielo, memore di una storia che stenta a dimenticare, in una continua lotta contro le intemperie della natura.
Cominciamo il nostro itinerario nella tarda mattinata, viste le ore di luce a disposizione e visto il fatto che dormiremo in tenda. Tuttavia, il cielo non ci dà segnali incoraggianti ed anzi le nuvole cominciano ad addensarsi. Partiamo così a camminare abbastanza velocemente.
Il Lago delle Buse (2.054 m.), lago di origine glaciale, si raggiunge facilmente dal passo Manghen in circa 30 minuti, lungo il sentiero prevalentemente in discesa. Dal lago delle Buse proseguiamo seguendo i cartelli indicatori verso il Pian delle Fave sempre lungo il sentiero 322A.


Pian delle Fave e Forcella di Montalon
Il sentiero ora comincia piano piano a salire e si restringe, permettendoci di ammirare il lago delle Buse da una nuova prospettiva. Ci troviamo sul fianco del Montalon, dove il sentiero taglia il fianco roccioso e si fa strada in salita fino al Pian delle Fave (2.160 m.).
Raggiungiamo il cartello indicatore del Pian delle Fave in circa 50 minuti dal Lago delle Buse: da qui proseguiamo lungo il sentiero 322 in direzione della Forcella di Montalon.

Il sentiero ci riporta nuovamente in discesa facendoci scendere di circa 100 metri di dislivello per poi risalire, questa volta sotto i fianchi della Pala del Becco (2.434 m.) per raggiungere la Forcella Montalon a 2.133 metri. Raggiungiamo questa forcella dopo 50 minuti di tragitto dal Pian delle Fave (2 ore e 20 minuti totali dal Passo Manghen)

Forcella Valsorda
Presso la Forcella Montalon si trova un piccolo lago, da cui il cartello indicatore ci guida verso la Forcella Valsorda, segnata ad ulteriori 50 minuti di distanza. Come anticipato nell’introduzione di questo articolo, il sentiero diventa ora più roccioso, attraversando le pietraie sul versante nord-occidentale della Cima delle Buse (2.574 m.) e poi del Monte Montalon (2.498 m.).

Proseguiamo camminando con attenzione: in questo tratto l’importante è appoggiare sempre i piedi in punti fermi e ben ancorati al terreno, per evitare di scivolare. La salita si snoda così in quest’ultimo tratto di giornata facendoci percorrere altri 200 metri di dislivello in salita. Troviamo anche le ultime distese di neve non ancore del tutto sciolte: nonostante ciò, in questi punti non ci sono particolari difficoltà ad ostacolare il cammino.
Proseguendo verso la Forcella Valsorda, cominciamo ad intravedere la nostra destinazione di giornata: il Lago delle Stellune, che sorge nella conca ai piedi dell’omonima Cima Stellune (2.605 m.). Raggiungiamo intanto la Forcella Valsorda (2.256 m.) all’incirca dopo 3 ore e mezza dalla nostra partenza dal Passo Manghen (3 ore di cammino e circa mezz’ora di pause).
In questo momento, una marmotta ci accoglie nel suo territorio isolato con due fischi molto eloquenti, che ci fanno sobbalzare improvvisamente! Non incontriamo quasi nessuno nei dintorni di questa forcella, ad eccezione di un paio di simpatiche marmotte!

Lago delle Stellune
Dalla forcella possiamo cominciamo a scendere per gli ultimi 20/30 minuti di sentiero (nr. 318) per raggiungere il Lago delle Stellune. La chiusura del nostro percorso di giornata si articola tra i resti di alcune trincee e fortificazioni militari risalenti alla grande guerra. Proprio il sentiero 318 si sviluppa su di un percorso appositamente costruito su pietra dalle milizie austro-ungariche.



Arriviamo così al Lago delle Stellune (2.099 m.) dopo circa 4 ore di cammino complessivo. Nei pressi del lago ci sono alcuni spiazzi verdi, dove riusciamo facilmente a trovare un posto comodo per montare la nostra tenda. Siamo circa a metà pomeriggio così ci stendiamo per un po’ nella tenda a riposarci e per proteggerci dall’imminente pioggia già annunciata dalle nuvole che ci hanno accompagnato durante tutto il percorso.


Ci risvegliamo così dal nostro riposo pomeridiano per scoprire che le nuvole si sono diradate e possiamo così prepararci la cena prima di aspettare il tramonto. Questa volta avevamo deciso di prepararci nel nostro pentolino con il fornelletto da campeggio degli Spätzle di spinaci con panna e speck: sono stati davvero un’ottima cena!

La sera ci avvolge con i suoi colori, ed alcune tonalità di rosso cominciano ad accendere il tramonto.

Forcella di Val Moena

La mattina seguente ci svegliamo di buon’ora, prima dell’alba e ci scaldiamo un thè caldo con il nostro fornelletto. Per quest’oggi decidiamo di chiudere l’anello tornando verso il Passo Manghen facendo alcune piccole deviazioni. In primo luogo risaliamo leggermente verso il sentiero 318 (da cui eravamo arrivati al lago delle Stellune venendo dalla Forcella Valsorda): qui ritroviamo il cartello indicatore visto il giorno precedente e scegliamo di seguire il sentiero 321 che ci conduce in salita alla Forcella di Val Moena (2.294 m.), dove possiamo ammirare dall’alto il Lago delle Stellune e la vallata verso nord dall’altro lato della Forcella. La Forcella di val Moena si raggiunge in circa 40 minuti di salita dal Lago delle Stellune, con un dislivello in salita di circa 150 metri.


Continuiamo il nostro percorso tornando alla Forcella di Valsorda tramite il sentiero 317 in circa 20 minuti di cammino tra le rocce della pietraia che si sviluppa lungo il fianco di Cima Stellune.
Malga Cazzorga

Dalla Forcella Valsorda scendiamo velocemente di nuovo al lago delle Stellune, sempre lungo il sentiero 318 che abbiamo percorso il giorno precedente. Dal Lago scendiamo ancora verso valle sempre sul sentiero 318, seguendo le indicazioni per Malga Cazzorga (1.845 m.), che si raggiunge dopo circa 45 minuti di continua discesa lungo un facile e largo sentiero (perdendo circa 300 metri di dislivello in discesa).
Dalla Malga il sentiero ricomincia a salire, seguendo la traccia del nr. 362, che troviamo su di un cartello di fronte alla malga, in direzione della Forcella di Montalon. In questo tratto il sentiero si sviluppa in mezzo a verdi prati e pendii, dove incontriamo le mucche al pascolo nelle prime ore fresche della giornata. La salita ci riporta nel mezzo di un boschetto, da cui sbuchiamo poi molto rapidamente e continuiamo a cammirare fino alla Forcella di Montalon, riguadagnando 300 metri di dislivello in salita in circa un’oretta.


Forcella dei Montalon e rientro al Passo Manghen
Dalla Forcella dei Montalon seguiamo nuovamente il sentiero dell’andata, nr. 322 fino a Pian delle Fave e poi 322A dal Pian delle Fave al Passo Manghen.

Così siamo stati per la prima volta nella catena del Lagorai, che ci aveva sempre attratto per la sua “solitudine” e lontananza dalle escursioni più famose delle Dolomiti. Effettivamente il paesaggio regala grande quiete e tranquillità, e non è raro trascorrere lunghi periodi di tempo senza incontrare nessuno lungo il sentiero. Una destinazione da non perdere, soprattutto per escursioni di due giorni e con pernottamento in tenda!
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