Un percorso di trekking di 2 o 3 giorni nel gruppo delle Dolomiti di Brenta significa immergersi tra numerose vallate, rifugi, guglie, cime aguzze e torri di roccia che caratterizzano questo gruppo montuoso.
Il gruppo delle Dolomiti di Brenta si estende per circa 40 km di lunghezza nella provincia di Trento, circondato da alcune importanti località turistiche, come Madonna di Campiglio o Pinzolo in Val Rendena, oppure Andalo e Molveno sull’Altopiano della Paganella. Il gruppo è interamente inserito nel Parco Naturale Adamello-Brenta ed è l’unico gruppo dolomitico situato ad ovest dell’Adige.

Un paradiso escursionistico in estate, che offre innumerevoli trekking che si addentrano nel gruppo roccioso. Numerosi sono anche i rifugi, il che rende il gruppo delle Dolomiti di Brenta uno scenario perfetto per 2 o 3 giorni di trekking con percorsi che collegano i vari rifugi in cui si pernotta.
Partiamo allora per il nostro itinerario di 3 giorni di trekking nelle Dolomiti di Brenta, con pernottamento in rifugio, partendo da Andalo e che ci porterà verso: Rifugio Graffer, Rifugio Stoppani, Rifugio Tuckett, Rifugio Brentei, Bocca di Brenta, Rifugio Tosa e Rifugio Pedrotti, Rifugio Croz dell’Altissimo.

Itinerario di trekking ad anello di 3 giorni nelle Dolomiti di Brenta da Andalo
Dati complessivi
- 3 giorni di trekking
- 2.500 metri di dislivello in salita ed altrettanti in discesa
- 1° giorno: 1.760 m+, 500 m-
- 2° giorno: 690 m+, 450 m-
- 3° giorno: 50 m+, 1.480 m-
- 41 km complessivi
- prima notte al Rifugio Graffer e seconda notte al Rifugio Pedrotti
Anteprima del percorso da Komoot (N.B. i dati indicati qui per dislivello e km sono leggermente diversi; considerate quelli elencati sopra e che trovate nello specifico dettaglio di ogni singola tappa perchè sono stati rilevati con il nostro orologio durante l’escursione)
Giorno 1: da Andalo al Rifugio Graffer
Pegorar – Andalo
Partiamo da Andalo dove si segue il sentiero 301 dal Maso Pegorar (1.042 m. – trovate la posizione esatta qui sotto, dove vedete il breve tragitto che dal parcheggio, dove abbiamo lasciato l’auto, porta all’inizio del sentiero lungo la Via Pegorar).

Proseguiamo in salita nel bosco fino al bivio tra il sentiero 301 e sentiero 353 (bivio a quota 1.456 m. presso un tornante della strada forestale). Da qui deviamo sul sentiero 353 che prosegue ancora in salita fino alla Malga Dagnola Bassa (1.579 m.) ed in seguito alla Malga Dagnola alta (1.804 m. – 2 ore dalla partenza – nota: entrambe le malghe non offrono punti di ristoro: aggiornamento di luglio 2021)
In questo tratto di sentiero camminiamo in completa solitudine, ed a mano a mano che saliamo il panorama comincia ad aprirsi verso Andalo, il Lago di Molveno ed in lontananza le cime delle Dolomiti.


Malga Spora
Dopo Malga Dagnola Alta si segue sempre il sentiero 353 in salita fino alla Bocchetta del Piz Galin (forcella a 2.130 m. – 1 ora dalla malga), da cui si scende abbastanza ripidamente per poi ricongiungersi al sentiero 301 che conduce a Malga Spora (1.854 m. – 1 ora dalla Bocchetta).
Il sentiero verso la Bocchetta del Piz Galin sale in mezzo ai primi ghiaioni di stampo dolomitico e scende in mezzo a roccette tra vari tornantini, senza risultare mai troppo stretto o troppo esposto. Dopo aver raggiunto Malga Spora ci fermiamo per prendere qualcosa da bere in malga e per mangiare i nostri panini nell’ampio spiazzo verde del campo della Spora.




Passo Gaiarda e Campo Flavona
Da Malga Spora il sentiero ricomincia a salire verso il Passo della Gaiarda (2.242 m. – 1 ora dalla Malga Spora), tenendosi ai margini di ampie ed emozionanti pareti dolomitiche.



Continuiamo a camminare sempre sul sentiero 301, attraverso ampi ghiaioni, con la vista che si apre verso il cuore delle Dolomiti di Brenta. Dopo il Passo della Gaiarda, si attraversa lo scenografico ed inaspettato Campo Flavona tra vari saliscendi, in un quadro di verdi valloni puntellati da roccette e circondati da pareti dolomitiche. Sono tratti di sentiero come questi, tra rocce e valloni detriti dolomitici, che rendono i percorsi memorabili, per le emozioni che suscitano in uno specifico momento del nostro cammino. Le nuvole sempre più scure, la fatica che comincia a farsi sentire, il silenzio e la solitudine assoluta lungo il sentiero, e la vista che poi si apre sul campo verde.




Passo Grostè, Rifugio Stoppani e Rifugio Graffer
Attraversando il Campo della Flavona giungiamo fino all’ultimo strappo di salita su roccette che conduce al Passo Grostè (2.442 m. – 1 ora e 45 minuti dal passo della Gaiarda) dove si trova il Rifugio Stoppani (2.438 m.)

Dal Rifugio Stoppani si scende seguendo il percorso delle piste da sci invernali fino al Rifugio Grostè-Graffer (2.261m. – 20 minuti dallo Stoppani), dove termina la nostra prima giornata. Ceniamo e dormiamo in questo rifugio che ci ha lasciato un’ottima impressione di tranquillità e comodità. Era un tranquillo venerdì sera ed il rifugio era frequentato da poche persone. La serata che poi abbiamo trascorso fuori dal rifugio ad ammirare il tramonto sulle sdraio la ricordiamo come un momento di vera tranquillità e serenità, con anche a compagnia dei due simpatici cani pastori del Bernese dei gestori!


Percorso totale
- Dislivello: 1.760 metri in salita, 500 metri in discesa
- Distanza: 14,8 km
- Tempo di percorrenza: 7 ore circa di camminata più 1 ora e mezza di pause
- Punti di appoggio: Malga Spora, Rifugio Stoppani, Rifugio Grostè
- Difficoltà: percorso dal dislivello impegnativo e molto lungo. Tuttavia non si incontrano particolari difficoltà, il sentiero è sempre chiaramente marcato e particolarmente poco frequentato
Giorno 2: dal Rifugio Graffer al Rifugio Pedrotti
Il secondo giorno ci svegliamo in rifugio con un mare di nuvole di fronte a noi, che creano un panorama suggestivo:

Rifugio Tuckett
Ripartiamo poi dal Rifugio Graffer seguendo il sentiero 331 che ci porta in salita nel mezzo dell’altopiano roccioso del Grostè, fino a raggiungere l’incrocio presso il quale deviamo sul sentiero 316, lungo il quale procediamo in discesa fino a raggiungere, con un tratto finale in salita, il Rifugio Tuckett-Sella (2.272 m. – 2 ore dal rifugio Graffer). Nel frattempo il suggestivo mare di nuvole continua a salire nel corso della nostra escursione.








Dopo una breve pausa, scendiamo dal Tuckett seguendo il sentiero 328 fino al bivio (situato a quota 2.047 m.) tra sentiero 328 e sentiero 318 nella Valle del Fridolin. Oggi il sentiero è più frequentato: ci troviamo infatti nella zona centrale e più famosa delle Dolomiti di Brenta, da cui partono tutti i famosi itinerari di ferrate nel gruppo (ed ovviamente perchè è sabato!).
Rifugio Brentei
Dal bivio deviamo sul sentiero 318 che riparte in salita, attraversando alcuni punti abbastanza stretti ed esposti (in un punto anche su un breve tratto innevato ma ben tracciato), fino a raggiungere il Rifugio Maria e Alberto ai Brentei (2.182 m. – 1 ora e 50 dal rifugio Tuckett), chiuso per ristrutturazione nell’estate 2021 quando siamo passati (per info aggiornate sui periodi di apertura consultate sempre il loro sito web https://www.rifugiobrentei.it/)
Nota: dal Rifugio Brentei si potrebbe raggiungere anche il Rifugio Alimonta, nel suo anfiteatro roccioso a 2.580 metri, con circa 1 oretta di cammino lungo il sentiero 323




Val Brenta Alta: verso la Bocca di Brenta
Dopo il Rifugio Brentei troviamo il tratto di sentiero in assoluto più emozionante e “dolomitico”, tra ghiaioni, roccette, guglie, torrioni, nevai e cime dolomitiche.
Il sentiero 318 entra infatti nello scenografico vallone detritico di Val Brenta Alta, che si apre tra i ghiaioni ai piedi delle pareti dolomitiche. Il sentiero attraversa brevemente un nevaio e poi procede in salita su percorso roccioso abbastanza ripido, dove è necessario procedere con cautela appoggiando mani e piedi sulla roccia (con l’aiuto di alcuni supporti metallici che si trovano nella roccia). Prima della Bocca di Brenta (2.552 m. – 1 ora e mezza dal Brentei) si sale nuovamente in mezzo ad un nevaio dove la traccia è comunque riconoscibile.
In questo tratto di sentiero siamo costantemente circondati da scenari mozzafiato:










Rifugio Tosa-Pedrotti
Una volta raggiunta la forcella della Bocca di Brenta si scende poi velocemente fino al Rifugio Pedrotti seguendo il segnavia 318A (2.491 m. – 15 minuti finali)


Termina così questo secondo giorno dal percorso emozionante nel trekking nelle Dolomiti di Brenta, dove ceniamo e dormiamo al Rifugio Pedrotti nel suo edificio principale (il Rifugio Tosa è adibito a dependance del Pedrotti durante il periodo estivo). Il tramonto ci regala nuovamente colori incredibili e panorami dolomitici



Percorso totale
- Dislivello: 690 metri in salita, 450 metri in discesa
- Distanza: 14,2 km
- Tempo di percorrenza: 5 ore e mezza di camminata più 1 ora e mezza di pause (considerate circa 7 ore totali)
- Punti di appoggio: Rifugio Tuckett, Rifugio Brentei (chiuso nel 2021-in riapertura dal giugno 2022), Rifugio Pedrotti
- Difficoltà: percorso caratterizzato da un dislivello in salita non troppo elevato ma con alcuni punti in cui prestare attenzione. Un tratto è particolarmente esposto e senza protezioni all’inizio del sentiero 318 (dopo il bivio tra 328 e 318 che si incontra dopo il Rifugio Tuckett). Un altro tratto invece è “attrezzato”, con alcuni cavi metallici, prima della Bocca di Brenta, dove è necessario prestare attenzione in salita.
Giorno 3: dal Rifugio Pedrotti ad Andalo
Dal Rifugio Pedrotti al Rifugio Selvata
Dopo la colazione al rifugio Pedrotti, partiamo per affrontare la lunga discesa che ci riporterà ad Andalo. Inizialmente seguiamo il sentiero 319 che scende ripidamente lungo il versante ghiaioso della Cima Brenta Alta per poi lasciare spazio ad un panorama roccioso verso alcune delle vette centrali del gruppo. La discesa procede poi tranquillamente passando dall’ambiente roccioso al bosco, al limitare del quale si incontra il Rifugio della Selvata (1.657 m. – circa 2 ore dal rifugio Pedrotti)




Rifugio Croz dell’Altissimo ed Altopiano di Pradel
Dopo una pausa al Rifugio Selvata, proseguiamo lungo il sentiero 340 verso il Rifugio Croz dell’Altissimo (1.431m.), che si raggiunge in circa 30 minuti di discesa.
Dal Rifugio Croz dell’Altissimo seguiamo ancora il sentiero 340 che procede in leggera ma costante discesa, costeggiando il crostone roccioso della Cima Croz dell’Altissimo per poi proseguire con un largo sentiero nel bosco. Da qui in avanti il sentiero è abbastanza frequentato fino a raggiungere la zona dell’Altopiano di Pradel (1.320 m. – 50 minuti dal rifugio Croz), dove si trovano alcune baite e ristoranti, essendo una località raggiungibile comodamente con la funivia che sale direttamente da Molveno.


Siamo quasi giunti al termine del nostro itinerario di trekking ad anello nelle Dolomiti di Brenta: dopo l’Altopiano di Pradel si prosegue in una lunga discesa su strada forestale e poi su strada asfaltata per tornare al centro di Andalo (50 minuti da Pradel).
Percorso totale
- Dislivello: 50 metri in salita, 1.480 metri in discesa
- Distanza: 12,7 chilometri
- Tempo di percorrenza: 4 ore e 10 minuti di camminata più 1 ora di pause
- Difficoltà: percorso senza particolari difficoltà, visto che si tratta di una lunga discesa dal Rifugio Pedrotti fino ad Andalo, su sentieri sempre comodi
Consigli, organizzazione del trekking e prenotazione rifugi nelle Dolomiti di Brenta
Arrivati al termine di questo racconto, vogliamo solo darvi ancora un paio di consigli e riferimenti su come organizzare un trekking di più giorni nelle Dolomiti di Brenta. Molto importante è prenotare i rifugi con largo anticipo, visto che nei mesi di luglio ed agosto sono molto frequentati (noi abbiamo prenotato verso fine aprile per il mese di luglio). Per prenotare è sufficiente versare una cauzione, non sempre richiesta, che viene poi restituita in caso di cancellazione. In caso di previsioni di maltempo “pesante”, è possibile disdire anche qualche giorno prima della data prenotata.
Ecco la lista dei vari rifugi/malghe che abbiamo incontrato lungo il percorso (è possibile infatti modulare le varie tappe sui 3 giorni in base a quando trovate disponibilità nei rifugi)
- Rifugio Stoppani, 2500 m. (sito web), il più simile ad una baita/albergo di montagna
- Rifugio Graffer, 2.261 m. (sito web)
- Rifugio Tuckett, 2.272 m.(sito web)
- Rifugio Brentei, 2.182 m. (sito web)
- Rifugio Alimonta, 2.580 m. (sito web), raggungibile con una deviazione dal Brentei
- Rifugio Tosa-Pedrotti, 2.491 m. (sito web)
- Rifugio Croz dell’Altissimo (sito web)
A livello di prezzi, considerate in media un prezzo medio di 50€ euro a persona per la mezza pensione (cena+pernottamento+colazione) per i soci CAI-SAT, e 70€ per i non soci.
Se vi servono ulteriori consigli per partire preparati per dormire in rifugio, leggete anche questo nostro articolo: Dormire in rifugio: come prepararsi e cosa portare (cliccate qui)
Se siete invece alla ricerca di un altro percorso di trekking verso un altro rifugio imperdibile delle Dolomiti di Brenta allora leggete questo articolo: Rifugio Dodici Apostoli da Pinzolo: trekking nelle Dolomiti di Brenta (cliccate qui)
Traccia GPS
Giorno 1
- link per scaricare la traccia GPS del primo giorno del percorso di trekking di 3 giorni nelle Dolomiti di Brenta, sul nostro profilo nel portale outdooractive.com
- anteprima caricata su Komoot:
Giorno 2
- link per scaricare la traccia GPS del secondo giorno del percorso di trekking di 3 giorni nelle Dolomiti di Brenta, sul nostro profilo nel portale outdooractive.com
- anteprima dal portale Komoot:
Giorno 3
- link per scaricare la traccia GPS del terzo giorno del percorso di trekking di 3 giorni nelle Dolomiti di Brenta, sul nostro profilo nel portale outdooractive.com
- anteprima dal portale Komoot:
Bravi ragazzi, il Brenta è meraviglioso! Ma forse è meglio farlo al contrario… Primo giorno al pedrotti da Andalo, secondo al tucket passando dal brentei per la bocca di Brenta o dal sentiero orsi, terzo giorno ritorno ad Andalo per passo del grosté e malga spora. Molto meno faticoso, con possibilità di varianti per cima tosa o sentiero delle bocchette e altro. Buona estate e buona montagna! Alberto
Ciao Alberto, grazie mille per il commento! e grazie anche per il suggerimento, sicuramente molto utile per chi volesse aggiungere all’itinerario qualche ferrata come il famoso sentiero delle bocchette 🙂 Buona montagna anche a te!
ciao volevo provare il giro che suggerisci, ho appena prenotato al rifugio Graffer.
volevo chiederti se siete stati contenti del trattamento (il gestore nella prenotazione è stato molto sbrigativo…)
volevo chiederti anche se è necessaria imbragatura, non ci sono ferrate vero?
Grazie
Nadia
Ciao Nadia, per quanto riguarda la gestione della prenotazione non ho avuto un riscontro diretto perchè avevo prenotato via mail qualche mese in anticipo 🙂 per quanto riguarda il trattamento in loco posso dirti che siamo stati soddisfatti, per la disponibilità del gestore (nelle richieste/domande che avevamo fatto), per la qualità del cibo e delle stanze, e per l’ambiente tranquillo che abbiamo trovato durante la cena e nel post-cena (era un venerdì sera di luglio e nel rifugio eravamo in tutto circa una decina di ospiti). Esatto, nel giro che descriviamo in questo articolo non ci sono ferrate. C’è solo un breve tratto di sentiero attrezzato con qualche cordino metallico prima della Bocca di Brenta
Complimenti ragazzi, e tante grazie per l’ispirazione !
Meteo permettendo io e mio figlio seguiremo le vostre tracce ad inizio settembre per esplorare per la prima volta il Brenta.
Nadia mi ha giusto anticipato nella domanda …. niente imbragatura, diciamo classificata escursione EE ?
Grazie per la dettagliata descrizione con tanto di traccia GPS.
Stefano
Grazie mille Stefano per il messaggio e i complimenti! Esatto, per il sentiero che descriviamo in questo articolo non abbiamo mai attraversato vie ferrate con imbragatura. Sono tutti sentieri classificati come normali sentieri escursionistici o al massimo in alcuni tratti sono “punteggiati” nelle carte Tabacco (ossia diventano per escursionisti esperti), solamente perchè si trovano quei punti con cordini metallici come scritto prima della Bocca di Brenta.
Questo trekking è fattobile con il cane?
Ciao, potrebbe essere fattibile per vari tratti. L’unico punto su cui avrei dei dubbi è la salita verso la Bocca di Brenta, dove si trova una parte di percorso attrezzato con cordino metallico e si percorre su roccia e non su sentiero