In questo articolo vogliamo presentarvi alcuni rifugi tra le mitiche Dolomiti, caratterizzati da panorami mozzafiato tra verdi vallate e guglie rocciose.
I rifugi alpini nascono nella seconda metà dell’Ottocento come punto di appoggio per gli alpinisti impegnati a scalare le vette più elevate. Proprio per questo motivo il CAI, Club Alpino Italiano, cominciò dal 1863 a costruire dei primi spartani rifugi che potessero offrire riparo. Ora la situazione è decisamente cambiata ed i rifugi offrono sia riparo sia opportunità di vivere la montagna a 360°, disponendo di servizi per vitto e alloggio. In alcuni casi i rifugi sono diventate delle vere e proprie mete per gli escursionisti, grazie ai meravigliosi panorami che si possono ammirare dai loro tavoli e terrazze all’aperto.
Ovviamente non si tratta di una lista esaustiva, ma basata sui rifugi che abbiamo frequentato finora nelle Dolomiti: partiamo!
Indice
Rifugio Nuvolau – Dolomiti Ampezzane

Il Rifugio Nuvolau è considerato il rifugio più antico delle Dolomiti: venne costruito infatti nel 1883. Situato a 2.575 metri di altitudine sulla vetta dell’omonima cima, il Rifugio Nuvolau è famoso per il panorama incredibile su tutte le principali cime dolomitiche. Il rifugio si trova tra le splendide Dolomiti che circondano Cortina d’Ampezzo in Veneto (provincia di Belluno) ed è raggiungibile dal Passo Falzarego (2.117 metri) in circa due ore di trekking. Tutti i dettagli su questo trekking li trovate nel nostro articolo: Cinque Torri, rifugi Averau e Nuvolau: trekking dal passo Falzarego nelle Dolomiti di Cortina d’Ampezzo (cliccate qui)
Il panorama spazia verso il Sorapiss, l’Antelao, la Croda da Lago, le Cinque Torri, il Pelmo, il Monte Civetta, la Marmolada, il Piz Boè, l’Averau, le Tofane e potremmo continuare ancora!



Il Rifugio Nuvolau è aperto nel periodo estivo, solitamente da metà giugno a metà settembre: per maggior informazioni e per le prenotazioni cliccate qui per il sito della sezione CAI di Cortina, https://www.caicortina.org/rifugio-nuvolau/
Rifugio Re Alberto I e Rifugio Passo Santner – Gruppo del Catinaccio

Il Gruppo del Catinaccio, o Rosengarten in tedesco, si trova nella Val di Fassa tra la provincia di Trento e quella di Bolzano. Il Catinaccio presenta delle conche rocciose tipicamente caratteristiche del paesaggio dolomitico: proprio all’interno di una di queste conche, chiamata “conca del Gartl”, si trova il Rifugio Re Alberto I, al cospetto delle Torri del Vajolet. Le Torri del Vajolet sono costituite da 7 cime rocciose di dolomia, riconoscibili dal loro versante meridionale dal Rifugio Re Alberto I nelle 3 iconiche torri meridionali più la “piccola” Torre Piaz, che nascondono le altre 3 torri (Torre Principale, Torre Nord, Torre Est).
Il Rifugio Re Alberto I si raggiunge dalla Val di Fassa, attraverso il classico itinerario che passa dal Rifugio Ciampedie fino ai Rifugi Gardeccia e poi Rifugio Vajolet. Da qui il sentiero diventa roccioso e più impegnativo: l’ultimo tratto infatti è in completa salita su roccia un po’ esposta che si percorre tramite l’ausilio di corde metalliche. Trovate più dettagli nel nostro articolo Trekking Torri del Vajolet-Rifugio Re Alberto I-Passo Antermoia: anello di 2 giorni nel gruppo del Catinaccio (cliccate qui)
Così si raggiunge la vallata rocciosa del Rifugio re Alberto I, che si trova a 2.621 m, stretta tra la Cima Catinaccio (2.981 m) a est e la Croda di Re Larino ad ovest, una cresta rocciosa che prende il suo nome da un personaggio chiave nelle fiabe delle Dolomiti, che racconta del giardino di rose (Rosengarten appunto) del Re Laurino e la nascita del fenomeno dell’Enrosadira (leggete questo nostro articolo per conoscere la fiaba, Enrosadira: perché le Dolomiti si tingono di rosa all’alba e al tramonto (cliccate qui). La conca del Gartl, così chiamata in onore del giardino di rose della fiaba, è attraversata da un sentiero che, lungo il versante detritico della Croda di Re Laurino, collega poi il Rifugio Re Alberto I con il Rifugio Passo Santner, che è stato riaperto nell’estate 2019 dopo 6 anni di chiusura.


Dal Rifugio Passo Santner il panorama spazia dal Latemar, Corno Nero, Corno Bianco e arriva fino a Bolzano e anche oltre, fino alle alpi austriache e svizzere.

Di seguito potete trovare i contatti tramite i siti web dei due rifugi, aperti nel periodo estivo:
I due rifugi offrono due esperienze diverse: il Rifugio Re Alberto I è più grande e frequentato, con una struttura simile più ad un albergo che ad un rifugio. Il Rifugio Passo Santner è invece molto più piccolo e isolato, con solo un paio di camere e circa 15 posti letto. Entrambi offrono vitto e alloggio su prenotazione, proponendo cene tipiche con specialità della zona.
Rifugio Locatelli – Dolomiti di Sesto
Il Rifugio Locatelli-Innerkofler occupa un ruolo di rilievo nei rifugi delle Dolomiti. Si trova infatti di fronte al simbolo di queste montagne Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco: le tre Cime di Lavaredo.
Queste tre vette di dolomia sono infatti tra le cime più famose delle Dolomiti, situate nelle Dolomiti di Sesto. La Cima Grande è la centrale, che raggiunge i 2.999 metri di altitudine, la seconda è la Cima Ovest a 2.973 m (nelle foto qui sotto sulla destra) e la terza è la Cima Piccola a 2.857 m (nelle foto a sinistra). Dal Rifugio Locatelli si possono ammirare nel modo migliore possibile, attraverso uno splendido percorso di trekking ad anello proprio attorno alle tre cime. Il Rifugio Locatelli si raggiunge in circa 1 ora e mezza dal Rifugio Auronzo, che a sua volta si può raggiungere a piedi dal Lago Antorno (un’altra ora e mezza), nei pressi di Misurina (provincia di Belluno). Trovate maggiori dettagli su questo trekking nel nostro articolo Tre Cime di Lavaredo: trekking dal Lago Antorno (cliccate qui)
Alternativamente il Rifugio Locatelli si raggiunge da Sesto (provincia di Bolzano) in Val Pusteria in circa tre ore di cammino.
Una nota relativa ai sentieri verso il Rifugio Locatelli: ovviamente, vista la fama delle tre Cime di Lavaredo, i sentieri sono davvero molto affollati nel periodo estivo, specialmente a luglio ed agosto. Il nostro consiglio è di affrontare questo percorso a settembre o all’inizio dell’autunno, per percorrerlo con più tranquillità.


Il rifugio è aperto nel periodo estivo, indicativamente dall’ultimo sabato di giugno all’ultima domenica di settembre (chiamate sempre per controllare la disponibilità). Maggiori informazioni nel sito del Rifugio Locatelli-Innerkofler (cliccate qui)
Baita Segantini – Pale di San Martino

In questo caso non vi presentiamo un vero rifugio alpino, in quanto non dispone di posti letto, ma piuttosto di un baita caratterizzata da ristorante. Vi chiediamo di perdonarci questa voluta “deviazione” rispetto ai rifugi, perché il panorama che si può ammirare dalla Baita Segantini è qualcosa di unico.
La Baita si trova di fronte alle iconiche Dolomiti delle Pale di San Martino, di cui possiamo ammirare da vicino il mitico Cimon della Pala (3.184 metri), chiamato anche il “Cervino delle Dolomiti” per la sua forma appuntita e aguzza.

Bai Segantini è raggiungibile facilmente da Passo Rolle (1.984 metri), che si trova a circa 20 minuti di auto da San Martino di Castrozza (in provincia di Trento). Dal Passo Rolle il sentiero che conduce alla Baita Segantini è molto semplice e tranquillo. Dopo 40 minuti di leggera salita, circa 220 metri di dislivello, si raggiunge la splendida Baita Segantini con il suo laghetto da cui si possono ammirare le Pale di San Martino.
Ovviamente la zona della baita è molto frequentata durante tutta l’estate, visto che si può raggiungere facilmente a piedi. Vale comunque la pena di raggiungere la baita, magari di mattina molto presto, per ammirare le Pale di San Martino e proseguire poi verso altri rifugi più difficili da raggiungere, qui trovate un esempio di una nostra escursione Rifugio Mulaz da Passo Rolle: trekking nelle Pale di San Martino (cliccate qui)

Altrimenti potete raggiungere la Baita nel periodo finale della primavera, prestando attenzione alla neve in fase di scioglimento. Noi ci siamo stati ad inizio Giugno per percorrere il Trekking del Cristo Pensante da Passo Rolle (cliccate qui), ed il panorama era splendido, ancora innevato e abbiamo camminato quasi in completa solitudine.

Rifugio Capanna Fassa – sulla cima del Piz Boè
Il Rifugio Capanna Fassa si trova sulla cima del Piz Boè, a 3.152 metri di altitudine, nelle Dolomiti del Gruppo del Sella, a cavallo tra Val Gardena, Val Badia e Val di Fassa.
Questo piccolo rifugio si trova ad un’altitudine notevole sulla cima del Piz Boè, 3.152 m, che è considerato il 3.000 più “comodo” da salire delle Dolomiti perché non è richiesta nessuna arrampicata o ferrata. Il Piz Boè va comunque raggiunto con attenzione e con il rispetto della quota e del meteo.
L’escursione richiesta per raggiungere la cima è comunque lunga ed impegnativa, trovate qui i dettagli del nostro percorso della scorsa estate Trekking da Colfosco alla cima del Piz Boè a 3.152 mt. (cliccate qui), nel quale abbiamo raggiunto il Rifugio Capanna Fassa da Colfosco con un’escursione molto lunga (12 ore) ma estremamente remunerativa.
Alternativamente si può prendere una seggiovia che parte dal Passo Pordoi e conduce alla quota di 2.900 metri, da cui si può raggiungere facilmente la vetta del Piz Boè con appena 200 mt. di dislivello. Proprio per questo motivo, la parte finale del sentiero è molto, ma molto, affollata in estate.
In ogni caso, questo è il panorama:


Nel sito del Rifugio Capanna Fassa trovate tutti i dettagli per le prenotazioni ed i periodi apertura estiva (cliccate qui).
Termina così questo nostro articolo sui rifugi panoramici delle Dolomiti, che, come detto, si basa sui rifugi che abbiamo visitato finora e non pretende assolutamente di essere una lista esaustiva: potremmo proseguire ancora nominandone molti altri, una volta che li avremo visitati! Se questo articolo vi è piaciuto, scriveteci nei commenti quali sono i vostri rifugi preferiti delle Dolomiti!
A presto!
Che posti meravigliosi. Sicuramente qualcuno riusciamo a farlo.
Grazie per il commento! Si tratta proprio di luoghi meravigliosi ed unici, come tutte le Dolomiti! Quando riuscirete ad organizzarvi per fare un giro e vi serviranno ulteriori informazioni, contattateci pure! Alberto