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Trekking ad anello delle Odle tra forcella della Roa e forcella Mesdì

Il giro e trekking ad anello del gruppo delle Odle, Geisler in tedesco, è forse una delle escursioni più scenografiche tra le Dolomiti del parco naturale Puez-Odle. Passando per la Forcella della Roa-Roascharte e la Forcella di Mesdì-Mittagsscharte, compiremo un percorso ad anello, attraversando un ambiente roccioso mozzafiato a cavallo tra Val di Funes e Val Gardena. Le pareti dolomitiche delle Odle con le loro torri e guglie svettano improvvisamente al di sopra del bosco che delimita splendidi prati, creando scenari sempre suggestivi ed incantevoli.

Si tratta di un percorso lungo ed impegnativo, ma estremamente emozionante e con tutti gli elementi salienti dei trekking dolomitici. Il sentiero dapprima percorre larghe strade forestali nel bosco, per poi addentrarsi nel cuore roccioso del gruppo, tra le ripide salite e discese su ghiaioni per raggiungere le due forcelle.

Partiamo allora a descrivere in questo articolo come effettuare il giro di trekking ad anello delle Odle passando per la forcella della Roa e forcella Mesdì, partendo da Malga Zannes. Andiamo!

forcella mesdi odle trekking
Panorama roccioso lungo la salita verso la forcella Mesdì: in fondo al centro la Val dla Roa con la cima del Col dala Pieres (2.747 m.)

Forcella della Roa e Mesdi da Malga Zannes: itinerario di trekking

  • da Malga Zannes (1.680 metri) si segue il sentiero 6 che sale prima tramite un largo sentiero nel bosco e poi restringendosi ai piedi delle Odle fino alla Forcella Furcia (2.293 m.), raggiungibile in circa 1 ora e 30 minuti dalla partenza
  • seguiamo le indicazioni per proseguire lungo il sentiero 3, che segue un tratto dell’Alta Via 2 delle Dolomiti, procedendo in salita su sentiero sempre più roccioso, fino ad attraverso alcuni ripidi tratti ai piedi della Forcella della Roa (2.617 m., 1 ora e 30 minuti dalla Forcella Furcia)
salita forcella roa giro delle odle trekking
Salita verso la forcella della Roa, che si nota in fondo sulla sinistra al centro del canalino innevato, ai piedi della punta del Piz Duleda (2.909 m., in alto a sinistra)
  • scendiamo dalla forcella seguendo sempre il sentiero 3 lungo la Val dla Roa, fino ad imboccare la deviazione verso il sentiero 2B per poi risalire lungo il sentiero 29 ad arrivare in salita alla Forcella di Mesdi (2.597 m., circa 2 ore e mezza dalla forcella Roa). In questo di salita finale il sentiero è veramente molto ripido, ed altrettanto lo è la discesa dal versante opposto.
  • dalla forcella di Mesdi affrontiamo la lunga discesa sul sentiero 29 percorrendo tutti i suoi ripidi tornanti, per poi ricollegarci al sentiero 35 in un tratto di falsopiano, prima di una leggera salita finale sul sentiero 34 per arrivare alla Malga delle Odle-Geisleralm e alla Malga Casnago (1.996 m., 1 ora e mezza dalla forcella)
  • dalla malga Geisleralm scendiamo ora sulla comoda e larga strada forestale, che ci riconduce a Malga Zannes in circa 1 ora di discesa (sentieri 34+36)
odle e forcella della roa trekking
Vista sulle maestose Odle sulla destra (Sass Rigais e Cima Furchetta) e Piz Duleda in fondo sulla sinistra

Percorso totale:

  • Dislivello: 1.800 metri in salita ed altrettanti in discesa
  • Distanza: 17,7 chilometri
  • Tempo di percorrenza: calcolate in totale circa 8 ore per l’anello completo (escludendo le pause per foto, pranzo e altro)
  • Difficoltà: il percorso è particolarmente impegnativo e difficile. Il dislivello in salita, ed in discesa, è molto elevato, ed inoltre si attraversano alcuni passaggi molto ripidi ed esposti. In modo particolare si tratta delle salite e discese alle due forcelle (salita alla Forcella della Roa, discesa dalla Forcella di Mesdì), dove il sentiero molto stretto ed esposto sui ghiaioni richiede passo fermo, sicuro ed abitudine al cammino su sentieri impervi di montagna (ed assenza di vertigini)
  • Stagione: la stagione più consigliata per percorrere questo itinerario impegnativo è sicuramente l’estate, caratterizzata da lunghe giornate e forcelle completamente sgombre da neve. Nel nostro caso abbiamo percorso questo anello di trekking in una giornata molto soleggiata di inizio autunno, quando però si trovavano sui tratti di sentiero dei versanti esposti a nord nei pressi delle forcelle varie chiazze di neve ghiacciata (caduta da qualche settimana), su cui era necessario l’utilizzo dei ramponcini. In ogni caso ci eravamo informati con alcune telefonate ai rifugi della zona prima di partire (per esempio chiamando il rifugio Genova-Schlueterhuette, rifugio Firenze-Regensburger Huette o rifugio malga Geisleralm)

Partenza da Malga Zannes per il giro delle Odle verso Forcella della Roa e forcella Mesdì

Punto di partenza di questo itinerario è il classico parcheggio che rappresenta l’incipit delle più famose escursioni di trekking in Val di Funes: il parcheggio di malga Zannes. Qui sotto nella mappa trovate la posizione esatta (il parcheggio è a pagamento ed il ticket giornaliero costa 8 euro). Se arrivate presto la mattina e non trovate nessuno alla cassa situata all’ingresso del parcheggio, potete pagare e ritirare il biglietto ad un distributore automatico.

Una volta lasciata l’auto al parcheggio cominciamo a camminare lungo il comodo e tranquillo sentiero 6. Si tratta di una larga strada sterrata forestale che si mantiene nel bosco, salvo poi regalare panorami incredibili verso le Odle quando la vista si apre.

partenza malga zannes vista odle
La Malga Zanser Schwaige, raggiungibile in breve tempo dal parcheggio di Zannes, con le Odle sullo sfondo

Ad un certo punto il sentiero si restringe e comincia a salire nei meandri del bosco, da cui spuntano sempre le pareti dolomitiche delle Odle:

sentiero nel bosco verso le odle

Questi itinerari sono solitamente molto frequentati d’estate, soprattutto verso il Rifugio delle Odle-Geisleralm, da cui si ammira il profilo delle Odle in tutta la sua pienezza. Tuttavia in questa mattinata di inizio autunno camminiamo da soli sui sentieri, nelle prime ore di luce del mattino, con un cielo terso sopra di noi, che si tinge di un azzurro intenso.

Forcella Furcia

La salita in questo tratto è costante ma mai eccessivamente impegnativa. Proseguiamo a camminare lungo il sentiero 6, fino a sbucare definitivamente dal bosco, per restare sbalorditi ai piedi delle Odle e di fronte ai colori autunnali che si stanno diffondendo tra il giallo e l’arancione che puntellano i boschi.

sentiero nel bosco verso le odle
salita verso forcella furcia e vista sulle odle
Sentiero in salita verso la Forcella Furcia: ultimo tratto oltre la quota del bosco
odle e forcella della roa trekking
Ancora uno scorcio lungo la salita verso Forcella Furcia: vista verso le Odle sulla destra (Sass Rigais e Cima Furchetta) e Piz Duleda in fondo sulla sinistra

La salita prosegue con gli ultimi strappi fino a raggiungere la Forcella Furcia, presso la quale veniamo catapultati improvvisamente dall’ombra mattutina del versante nord delle Odle verso il sole pieno che già splende sulla Valle di Longiarù.

forcella furcia al sole e vista verso cima nove e cima dieci
Vista dalla Forcella Furcia: sulla destra in primo piano il gruppo del Puez. In fondo a sinistra Cima Nove, Cima Dieci e Monte Cavallo nel gruppo del Sass dla Crusc, nelle Dolomiti di Fanis
sentiero verso forcella della roa da forcella furcia
Cartello indicatore presso forcella Furcia: ora seguiamo il sentiero 3 verso la forcella della Roa, con la punta del Piz Duleda che spicca sullo sfondo

Dopo una breve pausa presso la forcella, il cammino continua e ci condurrà lungo un breve tratto di sali-scendi, che si protrarrà fino alla partenza della lunga e finale salita verso la forcella della Roa.

Forcella della Roa

Per raggiungere la forcella, il sentiero ci propone poi un’ultima salita più decisa, cominciando ad attraversare il ghiaione alla base delle pareti dolomitiche.

salita verso forcella della roa
salita verso forcella della roa
Il segnavia triangolare “2” che evidenzia il passaggio dell’Alta Via nr. 2 delle Dolomiti

Non cambiamo sentiero, che resta sempre il nr. 3 (il nr. 2 che si vede in alcune rocce rappresenta appunto il percorso dell’Alta Via 2), e attraversiamo alcuni tratti veramente scenografici, con il percorso che si assottiglia sempre di più a filo delle pareti rocciose.

salita e tratti rocciosi verso forcella della roa
ghiaione finale verso forcella della roa
Lo stretto sentiero che conduce alla forcella della Roa, nel suo spettacolare tratto finale, ai piedi di pinnacoli e torri rocciose dolomitiche

Proprio in quest’ultimo tratto, la poca neve residua di una nevicata di metà settembre ha lasciato uno stratto di ghiaccio nei tornanti finali nelle zone in ombra del sentiero. Decidiamo di indossare i ramponcini al di sopra degli scarponi, che ci garantiscono una maggior tranquillità nell’affrontare un tratto così ripido ed esposto (e per di più scivoloso a causa del ghiaccio!)

ghiaione finale verso forcella della roa
Sentiero innevato prima della forcella della Roa

Arriviamo così al termine della salita, da cui ammiriamo la strada appena compiuta alle nostre spalle

vista dalla forcella della roa trekking odle
Vista dalla Forcella della Roa all'”indietro” verso il sentiero appena percorso. Al centro vediamo il blocco roccioso del Sass de Putia-Pleiterkofel

Dalla forcella ammiriamo poi la vista verso il percorso che ci aspetta, verso i ghiaioni della Val della Roa, con la vista dominata dal massiccio innevato del Col dala Pieres:

vista dalla forcella della roa trekking odle

Discesa in Val dla Roa

Dopo aver completato uno dei tratti più complicati dell’intero percorso, ci dirigiamo in tranquilla discesa ai piedi della forcella della Roa, verso l’omonima Val dla Roa.

discesa da forcella della roa e cima Piz Duleda
La discesa dalla forcella, in un paesaggio puntellato da roccette dolomitiche

La vallata ci conduce in una discesa incalzante, regalandoci nuovi scorci verso le pareti delle Odle, viste ora dal “retro”, da una prospettiva insolita:

trekking odle e salita forcella Mesdi
Lungo la discesa nella Val dla Roa: il profilo delle Odle in tutto il loro splendore. Sulla destra il blocco del Sass Rigais, e sulla sinistra il blocco delle 4 iconiche cime, da destra la Grande Odla (2.832m.), Campanile di Funes (2.834m.), Grande Fermeda (2.873m.), Piccola Fermeda (2.640m.)

Proseguiamo così la discesa restando incantati dalla vista verso le Odle, fino a quando incontriamo un cartello indicatore, da cui seguiamo le indicazioni per il sentiero 2B, indicato come “via ferrata Sas Rigais” perché conduce all’attacco di questa ferrata, che si trova proprio presso la forcella di Mesdì, verso la quale siamo diretti.

cartello indicatore deviazione verso forcella mesdi
Terminata la discesa nella Val dla Roa, seguiamo le indicazioni per il sentiero 2B

Forcella Mesdi

Ci lasciamo alle spalle il cartello segnavia e riprendiamo il nostro cammino in salita, che ci guiderà fino alla forcella Mesdì, in un sentiero ancora molto impegnativo, come la salita alla Forcella della Roa, ma, rispetto a quest’ultima, meno esposto.

Tuttavia, prima della rocciosa e ripida salita finale, ci si può godere un momento di meritato riposo distesi in un angolo del grande pianoro che si stende ai piedi del versante sud delle Odle. Pianoro baciato dal sole e ottima base per pic-nic!

sagome delle odle e forcella mesdi
Avvicinamento all’ultima ripida e rocciosa salita verso la forcella Mesdì, che si intravede al centro nella fessura “azzurra” tra le torri rocciose delle Odle
vista sul gruppo del sassolungo
In questo tratto la vista si scopre anche verso sud mostrandoci Sassolungo e Sassopiatto, con il Catinaccio d’Antermoia in fondo a destra

Dopo la pausa sotto ad un rigenerante sole autunnale, ci attende l’ultima salita verso la forcella, che comincia con un tratto decisamente ripido.

salita verso forcella Mesdi

In vari punti il percorso è agevolato da gradini di legno incastonati nella roccia, oppure da passerelle di legno “sospese”, su cui è necessario procedere con passo fermo (ed assenza di vertigini)

salita rocciosa verso forcella Mesdi

A mano a mano che saliamo, la vista ci regala sempre più immagini e scorci rocciosi tipici del paesaggio dolomitici, finché in lontananza, in direzione sud-est, compare anche l’inconfondibile sagoma del maestoso Monte Pelmo!

vista da forcella mesdi
Vista panoramica dalla Forcella Mesdì: al centro in lontananza il profilo del Monte Pelmo, sulla destra il Col dala Pieres, che sovrasta la Val dla Roa da cui eravamo scesi precedentamente.

Una volta raggiunta la forcella Mesdì, troviamo nuovamente qualche chiazza di neve ad attenderci, che si protrae su tutto il primo tratto di discesa verso il versante nord che ci dovrà riportare in Val di Funes.

vista da forcella mesdi verso malga geisleralm
Vista dalla forcella Mesdì verso la discesa verso la Val di Funes: in basso a destra compare anche lo spiazzo erboso, dove sorge il rifugio Geisleralm, nostra prossima meta

Discesa in Val di Funes verso Malga Geisleralm

Prima di intraprendere la discesa dalla forcella, visto lo strato di neve ghiacciata a terra, indossiamo nuovamente i ramponcini per avere maggiore stabilità nella camminata. Anche in questo caso infatti, la discesa è molto ripida e con un sentiero stretto, ed è necessario procedere molto cautamente.

ripida discesa dalla forcella mesdi
Ripida discesa dalla forcella di Mesdì

La discesa dalla forcella si collega poi al tratto finale fatto di numerosi tornantini e curvette, che attraversa il ghiaione dolomitico nel suo cuore centrale.

ghiaioni in discesa dalla forcella mesdi
Il ghiaione detritico, tipo del panorama del paesaggio dolomitico, scendendo dalla Forcella della Roa

Una volta terminata la lunga ed “articolata” discesa (articolata a causa dei numerosi tornantini da percorrere), abbandoniamo il mondo di roccia e torniamo così alla dimensione del bosco, che si tinge dei suoi splendidi colori autunnali ora illuminati in pieno dal sole del primo pomeriggio.

verso rifugio geisleralm e vista sulle odle

Geisleralm – Rifugio delle Odle

Dopo la lunga discesa dalla forcella, siamo ormai giunti al termine del nostro raccontro di trekking, nel quale ci concediamo un’ultima pausa presso il famoso Rifugio delle Odle-Geisleralm, da cui è possibile ammirare il classico ed inconfondibile profilo delle Odle in tutto il suo splendore.

vista sulle odle da geisleralm
Le splendide Odle-Geisler: sulla sinistra la cima appuntita Furchetta (3.025 m.), al centro l’imponente Sass Rigais (3.025 m.) e sulla sua destra il Piccolo Sass Rigais (2.882 m.). Sulla destra la Grande Odla (2.832 m.) e Sas de Mesdi (2.762 m.)
vista sulle odle da geisleralm

Una volta raggiunto il rifugio delle Odle è poi semplice ri-tornare a Malga Zannes, seguendo i numerosi cartelli e la direzione della principale strada forestale. Per maggiori dettagli sui sentieri che ruotano intorno al rifugio, vi consigliamo di leggere anche questo nostro articolo Rifugio delle Odle-Geisleralm da Ranui: trekking ad anello in Val di Funes (cliccate qui)

Termina così questo impegnativo e splendido percorso di un trekking ad anello da Malga Zannes, nel gruppo Puez-Odle, partendo da malga Zannes. Se questo articolo vi è piaciuto, lasciateci un commento qui sotto oppure seguiteci sui social (Instagram, Facebook, Pinterest)!

Se siete alla ricerca di altre escursioni nella zona delle Odle imn Val di Funes vi consigliamo di visitare questa sezione del nostro blog, dove abbiamo raccolto i percorsi di questa categoria Focus On Trips – Val di Funes.

Traccia GPS

Link per scaricare la traccia GPS del percorso di trekking ad anello delle Odle tramite forcella della Roa e Mesdì, sul portale outdooractive.com

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